Bramme su chiatte e rotaia: la Regione Fvg pronta coi bandi
Oggi vertice tecnico a San Giorgio di Nogaro tra operatori e l’assessore Santoro Protesta del sindaco di Doberdò e Forza Italia contro la proposta sul Vallone

MONFALCONE Il traffico di bramme si trasferisce su chiatta e rotaia. La Regione è pronta a far partire i bandi per limitare il trasporto su gomma del milione 300mila tonnellate di materiale ferroso sbarcato a Portosega e destinato ai laminatoi di San Giorgio di Nogaro. I bandi saranno presentati agli operatori coinvolti oggi, alle 15, proprio a San Giorgio dall’assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro.
Si tratterà di un incontro tecnico e operativo, cui non sono stati quindi invitati i Comuni attraversati dal trasporto delle bramme e che hanno manifestato tutta la loro insofferenza nei confronti di un traffico “pesantissimo” per le strade e le comunità. Come ha fatto in questi giorni l’amministrazione di Monfalcone, preannunciando la decisione di dirottare dal 15 gennaio i camion con le bramme al di fuori del proprio territorio, lungo la strada del Vallone e della Mainizza, in attesa proprio delle azioni della Regione.
I territori che da inizio anno potrebbero assorbire il traffico di camion con le bramme però non ci stanno. Il sindaco di Doberdò del Lago Fabio Vizintin si è già rivolto a Regione, Fvg Strade e Anas, manifestando «il suo totale disaccordo con la soluzione proposta dal sindaco di Monfalcone». Innanzitutto per motivi di sicurezza, sia dell’incrocio tra la Sr 14 e la Sr 55 del Vallone a San Giovanni del Timavo (in territorio di Duino Aurisina) sia del tratto che dopo l’abitato di Medeazza porta, con una serie di strette curve, fino all’incrocio con la strada che sale dagli “Archi”, cioé dalla zona del casello autostradale del Lisert.
Un invito alla riflessione arriva, comunque, anche dall’amministrazione “amica” di Gorizia, città che pure sarebbe attraversata dai Tir con le bramme nel caso in cui fosse attuato il “piano B”, come l’ha definito il sindaco Anna Cisint, in attesa che la Regione vari il trasporto via mare e via rotaia. Insomma, se l’intenzione era quella di riportare il problema alla ribalta, l’obiettivo per il sindaco Cisint può dirsi centrato.
Dal canto suo il sindaco di Doberdò non nasconde la propria preoccupazione. «La Sr 55 è una delle strade della regione – sottolinea nella lettera inviata alla Direzione infrastrutture, Fvg Strade e Anas – con il maggior numero di incidenti, talvolta mortali. Dirottare il traffico pesante su questa strada porterebbe quindi a un aumento ulteriore delle problematiche di traffico e alla riduzione della sicurezza delle persone in transito». Il sindaco di Doberdò dichiara quindi in modo ufficiale di non considerare “adeguata” la proposta del Comune di Monfalcone, chiedendo anzi di valutare l’istituzione di un divieto di svolta a sinistra a San Giovanni di Duino per i mezzi pesanti provenienti da Monfalcone. Doberdò torna a sollecitare infine il blocco totale del passaggio dei Tir lungo il Vallone.
Il capogruppo di Forza Italia in Comune a Gorizia e responsabile provinciale Enti locali di Forza Italia, Fabio Gentile, si augura invece che il piano B rimanga tale. «Capisco il problema del sindaco Cisint e della sua amministrazione nel voler dare una giusta risposta ai propri cittadini – afferma –. Ma se una scelta del genere deve finire per creare disagi anche ad altri 3 comuni e appesantire una delle principali, se non la principale, strada di collegamento con Trieste, percorsa da centinaia di goriziani pendolari con il capoluogo, allora penso sia meglio fermarsi e ragionare insieme». A Gorizia la variante della 56 bis non è ancora pronta e il traffico verso la zona industriale verrebbe messo in pesante difficoltà. «Facciamo piuttosto sistema fra i Comuni interessati – conclude il forzista – e cerchiamo di accelerare il dialogo con Regione e Trenitalia e risolvere il problema».
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