Abusi sulla figlia, il padre a processo
Giudizio disposto dalla Procura di Fiume, l’uomo dovrà rispondere di incesto e violenza in famiglia. Rischia da 3 a 15 anni

FIUME. Sarà processato il padre fiumano cinquantacinquenne che per sette anni ha abusato sessualmente della figlia, che oggi ne ha 32 anni. Il rinvio a giudizio è stato disposto dalla Procura statale di Fiume che ha optato per il processo al termine di un lungo periodo di indagini. L’uomo dovrà rispondere delle accuse di incesto, negazione del diritto alla libertà sessuale e violenza in ambito familiare.
In attesa di finire sul banco degli imputati, l’uomo resterà nel carcere giudiziario di Fiume, dove si trova rinchiuso dallo scorso aprile. La procura ha infatti deciso per il prolungamento della custodia cautelare, ritenendo che esista il pericolo di reiterazione di reato e di inquinamento di prove.
A causa della gravità della vicenda e per l’ovvia esigenza di tutelare la vittima, le autorità fiumane hanno deciso di non rendere noto il nome dell’uomo che ha infierito sulla giovane per un periodo che, secondo quanto ricostruito, si è protratto dal 2010 fino allo scorso aprile. In questi ultimi giorni sono però emersi alcuni particolari scioccanti, che descrivono la situazione infernale toccata alla donna impossibilitata a difendersi nei confronti dal genitore snaturato e violento perché in preda costante al panico e alla disperazione.
Gli inquirenti non hanno comunicato se nella vicenda siano rimaste coinvolte, direttamente o indirettamente, altre persone: non vengono menzionati infatti né la madre della giovane, né altri familiari. Alcuni episodi emersi delineano però il contesto drammatico in cui la giovane donna viveva. Nella primavera dell’anno scorso, ad esempio, l’uomo era rientrato nell’abitazione in cui viveva con la figlia e aveva tentato l’ennesimo approccio: al tentativo di opposizione da parte deella giovane l’aveva minacciata di non farla più uscire più di casa, prima di avventarlesi addosso. Ma è solo uno degli episodi riportati dagli inquirenti: dall’ormai lontano 2010 sono state numerose le occasioni in cui il padre - giunto a casa visibilmente ubriaco - ha picchiato e maltrattato la figlia minacciandola di ulteriori violenze se si fosse confidata con qualcuno di quanto stava accadendo.
Lo scorso aprile il giudice per le indagini preliminari del Tribunale regionale di Fiume aveva fissato in 67mila euro la cauzione che l’uomo avrebbe dovuto pagare per riottenere la libertà. Nel frattempo però il Codice penale croato è stato modificato e per reati simili non viene più prevista la scarcerazione. Il cinquantacinquenne che andrà a processo rischia orada un minimo di tre ad un massimo di quindici anni di reclusione.
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