Spalato, primario investito da un catamarano la cui elica gli ferisce gravemente il polpaccio
E' successo mentre il medico stava facendo il bagno davanti all’isola dalmata di Lèsina. A darne notizia sulla sua pagina Fb è stata la stessa moglie che ha assistito all’incidente e che ora lo assiste in ospedale

Ha rischiato di morire dissanguato in acqua l'otorinolaringoiatra veneto Tito Sala, con studio a Mestre e primario all’ospedale di Piove di Sacco. Domenica mattina, intorno alle 10, mentre stava facendo il bagno davanti all’isola dalmata di Lèsina (Hvar) è stato investito da un catamarano, l’elica del quale gli ha spappolato la parte inferiore della gamba sinistra.
Solo la prontezza di spirito del medico, rimasto lucido nonostante il dolore e la situazione, che ha fatto legare la gamba ai primi soccorritori per bloccare l’emorragia ha evitato la morte per dissanguamento, Ora si trova ricoverato, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, all’ospedale di Spalato.
Il professionista è da qualche settimana, in vacanza con la moglie nelle isole dalmate. A darne notizia sulla sua pagina Fb è stata la stessa moglie che ha assistito all’incidente e che ora lo assiste in ospedale. Ha scritto ieri la moglie: «La nostra vacanza si conclude anzi si è conclusa ieri alle 10 del mattino quando a Tito è stata tranciata la gamba dall’elica del motore di quel maledetto catamarano, dopo un’ora di richiesta di aiuto è arrivato un elicottero, non scorderò mai il mare pieno di sangue e lui che chiedeva di stringere più forte possibile la gamba, sapendo che da una parte non moriva dissanguato, dall’altro aveva paura della cancrena».
L’elica ha colpito la tibia della gamba sinistra spappolandola. Il sangue è iniziato ad uscire copioso. Sembrava non fermarsi, nonostante i soccorritori si prodigassero in mille modi per bloccarlo. Il medico è riuscito a mantenere la calma e ha fatto in modo che coloro che stavano intorno a lui, con dei legacci bloccassero l’arteria femorale che porta sangue alla gamba. In questo modo è stato possibile attendere l’elicottero del soccorso sanitario partito dall’ospedale di Spalato, il più attrezzato di questa zona della Croazia.
Ma è stata, per il medico e la moglie, un’attesa drammatica. In ogni momento il timore che i legacci potessero non essere in grado di fermare l’emorragia, con la conseguente morte per dissanguamento. L’elicottero con il medico rianimatore è arrivato un’ora dopo. Quindi, dopo aver stabilizzate le condizioni del ferito, il medico ha dato l’ok per il volo di rientro all’ospedale di Spalato.
Nell’ospedale della cittadina dalmata i medici, al termine di sette ore d’intervento, sono riusciti a riattaccare la parte di gamba tranciata. Quindi il ricovero nel reparto di rianimazione con il pericolo di trombosi. Il decorso, per fortuna è stato normale.
Scrive ancora la moglie: «Ora sono qui a scrivere dopo sette ore di intervento sono riusciti a riattaccare la gamba, ma è in rianimazione per rischio trombosi, perché ne do notizia? Sono qui in una sedia di un ospedale croato sola, ma felice perché almeno Tito è vivo e per ringraziare i medici amici che ho avvisato per avere aiuto, che hanno dimostrato cosa è la vera amicizia, ovviamente non sono su Facebook, e quando tornerò lo farò di persona».
Ieri pomeriggio Tito Sala è uscito dal reparto di rianimazione. La prognosi è ancora riservata ma non è in pericolo di vita. La moglie pensa di poter riportare a casa il marito già giovedì prossimo con l’elisoccorso. L’ultima riflessione della moglie del professionista: «Cancello tutto ciò che ho pubblicato su questo viaggio dell’orrore, mi dispiace per chi aveva apprezzato, ma voglio scordare ciò che ho visto e vissuto mio malgrado, passeranno anni prima che io possa vedere il mare senza pensare al mare di sangue che ho visto attorno a mio marito».
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