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Trieste, palpeggia una ragazza alle Torri, arrestato

Ai domiciliari un cubano accusato di aver molestato pesantemente la cliente di un negozio di cosmetici

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Era ferma in piedi da qualche minuto. Si era soffermata davanti all’espositore dei cosmetici e dei rossetti. All’improvviso ha sentito il tocco di due mani che la stavano abbracciando da dietro. «Smettila, cosa stai facendo?», ha detto la donna, una ragazza di 25 anni. Perché pensava che le mani che in quel momento la stavano toccando fossero quelle del fidanzato. Che, stufo di aspettare davanti al negozio Kiko alle Torri d’Europa, poteva essere entrato per invitarla a sbrigarsi.

Non era proprio così. Quelle mani hanno continuato a muoversi e così la giovane donna all’improvviso si è girata. E ha urlato spaventata. Perché chi la stava palpeggiando in quel momento nel negozio di cosmetici delle Torri era uno sconosciuto, uno che non aveva mai visto. La donna ha urlato ancora e si è divincolata. Subito in suo aiuto è arrivata una commessa e poi si è fiondato sul posto anche un addetto al servizio di sicurezza del centro commerciale. E anche il fidanzato che era fuori. «Sono stata io a chiamare l’addetto alla sicurezza», racconta la commessa che era in servizio. Si chiama Eleonora Dorlini. In pochi minuti il palpeggiatore è stato immobilizzato. Appena in tempo. Prima che altri clienti sopraggiunti nel frattempo intervenissero, passando alle vie di fatto. Poi sono arrivati gli agenti della Squadra volante. Che in breve - dopo l’ok del pm Matteo Tripani - hanno arrestato l’uomo. Il suo nome è Atnan Darwing Fernandez Diaz, nato a Cuba nel 1981. È accusato di abuso sessuale.

L’episodio movimentato si è verificato lo scorso lunedì attorno alle 19.30. Ieri il cubano è stato interrogato dal gip Guido Patriarchi che accolto la richiesta di arresti domiciliari da parte del pm Tripani. È stato assistito dall’avvocato Laura Pisani. L’arrestato si è difeso dicendo che è stato tutto un errore. Che lui non l’aveva toccata. Che era lì nel negozio per gli affari suoi.

Ma secondo la ricostruzione degli agenti della Squadra volante la giovane donna, fino a poco prima in compagnia del fidanzato ,era andata nel negozio della nota catena commerciale di cosmetici. Lui aveva preferito, da quanto appreso, andare in un altro esercizio commerciale poco lontano e poi si era soffermato a parlare con un amico nel corridoio delle Torri a qualche metro dall’ingresso del negozio Kiko. Stava insomma fuori ad aspettare che la fidanzata comperasse i prodotti desiderati. La Cassazione ha recentemente chiarito che si commette comunque una violenza sessuale, anche se di minor gravità, qualora si palpeggi una donna nelle parti intime contro la sua volontà. A determinare la condanna sono sufficienti le dichiarazioni della donna quale parte offesa, poiché non necessitano nemmeno di altre conferme da parte di testimoni. Si parla pure di abuso sessuale quando, come in questo caso, si convinca una persona a compiere o subire atti sessuali fingendo di essere una persona diversa, con l’inganno quindi, o approfittando di debolezza fisica o psicologica. Il giovane cubano rischia una condanna che può arrivare anche a un anno e mezzo.(c.b.)

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