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Il sindaco di Monfalcone Anna Cisint mette in pista le ronde anti-degrado

Già in 10 si fanno avanti, ma il sindaco punta a un team di 20 persone. Saranno istruite dai vigili, ma non sanzioneranno

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MONFALCONE La pazienza verso vandali, imbrattatori, ubriaconi molesti, propugnatori dello schiamazzo libero, allergici al porta a porta e alla raccolta delle deiezioni dell’animaletto d’affezione si è definitivamente esaurita. Il sindaco riferisce di ricevere da mesi «quintali di segnalazioni tramite WhatsApp» sulle magagne presenti in città. Denunce che quasi in automatico vengono girate ai vigili urbani per una verifica e, se del caso, provvedimenti. Così alla fine Anna Cisint ha deciso di «mettere a frutto» la dimestichezza acquisita sul campo dai solerti cittadini che, in un monitoraggio fai da te, «puntano a riportare la vivibilità a Monfalcone». E li ha “arruolati”. Una decina di persone, diverse in pensione, si è già fatta avanti, ma lei conta di formarne una ventina almeno. Quando l’iniziativa verrà pubblicizzata è sicura che parecchi vi aderiranno: in tal modo l’impegno richiesto a ciascun “vigilantes” si diluirà e scenderà a un paio d’ore al giorno.

 



I volontari non hanno ancora un nome, ma guai a chiamare quest’attività ronda: Cisint fa subito occhi di bragia. Pur se di mini-ronde, tarate sul centro senza disdegnare le periferie, in fondo si tratta. Ma la parola richiama troppo alle ispezioni notturne padane, anni addietro invocate a squarciagola dal leghista della prim’ora Federico Razzini, e rischia di svilire, dal punto di vista dell’amministrazione, un’operazione su cui invece conta. E molto. Cisint ha studiato la materia e tirato fuori dal cilindro la legge regionale 9 del 2009 (Disposizioni in materia di politiche di sicurezza e ordinamento della polizia locale), in realtà mai sfruttata finora nell’Isontino per questo capitolo, diffusamente ignorato anche nel resto del Fvg. Tant’è che il sindaco ha dovuto rivolgersi alla Prefettura per chieder lumi sull’istituzione del registro regionale dei volontari: finora mai nessuno, in Provincia, l’aveva inaugurato.

All’articolo 5 la norma recita che «al fine di favorire il rispetto della legalità e migliorare la qualità della convivenza civile, la Regione promuove e sostiene finanziariamente l’impiego del volontariato e dell’associazionismo, ivi comprese le associazioni d’arma e le associazioni delle forze dell’ordine, nel rispetto dei principi e delle finalità previste dalle leggi statali e regionali in materia». Sicché già il prossimo anno Cisint intende batter cassa con piazza Oberdan per strappar fondi da destinare al perfezionamento dell’operazione-vigilantes. La Regione è del resto tenuta per legge a contribuire alle spese per l’acquisizione dei beni e per la relativa copertura assicurativa dei volontari.

Sempre nello spirito delle disposizioni (articolo 5, comma 2) l’impiego dei singoli che operano seguendo le indicazioni del comandante della Municipale «è volto ad assicurare una presenza attiva sul territorio finalizzata a fornire assistenza alla cittadinanza anche in occasione di eventi civili, religiosi e ludico sportivi». Al responsabile dei vigili è demandata poi la predisposizione giornaliera, in caso di impiego, del piano delle attività, con nomi dei volontari, compiti e luoghi d’intervento. Elenco a disposizione dell’autorità di pubblica sicurezza per almeno un anno.

«Prima di qualsiasi intervento da parte di gruppi di associazioni o volontari singoli – chiarisce il sindaco, che oggi approverà in giunta la delibera sul punto – ci sarà un periodo di adeguata formazione, in collaborazione con la Polizia municipale». Superati i corsi formativi, i volontari verranno iscritti al registro (entro luglio), nel rispetto delle norme in materia di privacy e tutela dei dati personali, e potranno quindi esordire nell’attività, prestata a titolo gratuito, si capisce. L’ente sta studiando le modalità di riconoscimento delle persone incaricate del servizio: si pensa a un berretto o a un gilet catarinfrangente di un determinato colore, ancora da scegliersi, identificativo. «Queste persone – prosegue il sindaco – non sanzioneranno i cittadini indisciplinati, ma se ravviseranno qualcosa di anomalo o irregolare potranno chiamare immediatamente i vigili oppure le altre forze dell’ordine per un tempestivo intervento». Insomma, avranno una funzione deterrente. «La finalità – aggiunge – è quella della sorveglianza del territorio. A volte basta davvero poco. Un paio di sere fa stavo guidando lungo via Napoli quando ho visto cinque operai percorrerla in bici contromano. Mi sono fermata e ho detto loro che non si poteva proseguire in quella direzione. E quelli, forse riconoscendomi, hanno chiesto scusa e invertito rotta».

Chissà cosa dirà la Sinistra, che in pochi mesi ha già affibbiato a una Cisint sempre più nell’arena contro il malcostume il grado di “sceriffa”...

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