“Prigionieri” nelle loro case di Pischianzi
Lo sfogo dei 700 residenti. Via degli Olmi bloccata da un albero pericolante. L’unica strada d’accesso è la stretta via dei Moreri

TRIESTE Letteralmente isolate da domenica mattina. Così vivono settecento persone che vivono nelle borgate di Lanari e Pischianzi. Motivo: su quattro strade che da Roiano si inerpicano sulla collina, solo una è percorribile. Si tratta di via dei Moreri da dove in alcuni tratti non può passare né un’autoambulanza, né un mezzo dei vigili del fuoco.
Tuona Francesco Cattaruzza che abita in una villetta di Lanari: «Siamo di fatto prigionieri. Perché non è sufficiente per la nostra sicurezza il transito per via Dei Moreri. Si rischia una disgrazia annunciata....».
E il nodo viabilità fa di nuovo capolino, ma sotto forme totalmente diverse. Qui, al contrario di altre zone della città, il problema dei parcheggi quasi non esiste: praticamente non ci sono auto. Ci sono però le strade, quelle che ci si può trovare a percorrere senza attendersi uno spettacolo di tornanti da montagna con vista mare e città alle spalle. Il vero problema diventa quello dei sottoservizi, delle strade con i dossi, delle buche, dei cedimenti laterali, degli spandimenti d'acqua. Magagne cui negli ultimi anni si è tentato di porre rimedio ma evidentemente senza risultato.
Continua Cattaruzza: «Questa mattina (ieri, ndr.) una delle due uniche vie di accesso rimanenti (in tutto sarebbero quattro) alle due borgate, la via degli Olmi, è stata chiusa per un'albero pericolante sulla linea elettrica». Spiega: «L’hanno chiusa anche se l’albero si trova a una certa distanza». Osserva ancora: «Non si può andare avanti così. La via Sottomonte è bloccata al traffico fra i civici 55 e 61 da novembre per lavori alla rete del gas. Lavori che però da allora sono fermi. La via dei Molini è tecnicamente chiusa da tempo immemore per cedimenti della strada, guard-rail arruginiti e pericolanti e per il crollo del muro di contenimento della “Casa del Giudice” sulla strada».
Cattaruzza parla come un fiume in piena di una situazione assurda: «Rimane aperta solo la via dei Moreri. La manutenzione stradale è quasi inesistente. Sullo stesso tratto chiuso della via degli Olmi c’è un evidente cedimento della strada, e lo stesso in vari tratti della via Sottomonte. Tralasciando poi la parte alta di vicolo delle Rose, in teoria assolutamente impercorribile da un’auto e soggetto ad un pressoché totale smottamento e cedimento».
E poi ironizza: «Tutte queste strade si possono comunque percorrere a proprio rischio e pericolo, ignorando o rimuovendo le transenne e la segnaletica. Insomma arrivare a casa è un’avventura in tutti i sensi. L’unica preoccupazione delle ultime amministrazioni comunali è stata l’installazione di cartelli bilingui per denominare la zona, che manco indicano il nome, pur esistente anche se non usato, in italiano. Per il resto - ripeto - bisogna arrangiarsi e sperare. Per ora siamo prigionieri, ma soprattutto c’è una situazione di potenziale pericolo per una comunità di 700 persone».
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