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Trieste, Monassi diventa capo dei revisori Ater

Chi si rivede: l’ex presidente del Porto torna in scena. «Sono pronta a lavorare». Ma la nomina del "volto noto" nell’azienda regionale spacca il centrodestra

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TRIESTE È tornata davvero. Marina Monassi è il nuovo presidente del collegio dei revisori dei conti dell’Ater regionale unica. L’accordo nel centrodestra ha retto anche se Claudio Violino ha presentato un altro nome, indicato dalla leghista Barbara Zilli, quello del commercialista pordenonese Davide Scaglia. Sono però bastati i voti di Forza Italia e Autonomia responsabile per assegnare l’incarico all’ex presidente dell’Autorità portuale di Trieste.

Nessun dubbio che qualche mal di pancia c’è stato, anche se a cose fatte Roberto Novelli, il consigliere azzurro al tavolo per la definizione di una nomina che spettava all’opposizione (il capogruppo Riccardo Riccardi e Zilli per la Lega Nord erano impegnati nella cerimonia del Giorno del Ricordo), assicura che non ci sono state polemiche. Alessandro Colautti, assente alla riunione per motivi personali, non trattiene tuttavia l’ironia: «In un modo o nell’altro Trieste riesce sempre a stupirmi». Mentre l’uscente Pietro Colavitti, braccio destro di Roberto Dipiazza, aggiunge un altro carico: «La biologa Monassi controllerà i conti delle Ater». Tradito da qualcuno? «Renzo Tondo avrebbe dovuto sostenermi e invece è passata la linea di Fi. Il che significa, concretamente, un attacco non al ragionier Colavitti - dice il diretto interessato -, ma al sindaco Dipiazza».

Non una sorpresa, peraltro, la linea di Ar. Il gruppo di Tondo aveva già chiarito una decina di giorni fa che, nel rispetto della rotazione delle nomine a disposizione dell’opposizione, la poltrona di presidente del collegio dei revisori dell’Ater unica spettava a Fi. «Senza entrare nel merito della scelta - aveva aggiunto Tondo -, accoglieremo il nome indicato».

Nessun intoppo dunque nemmeno di fronte all'opzione avanzata da Violino (Scaglia è stato scelto come supplente), vista anche l’attesa astensione dei grillini. «Non faremo alcuna proposta dato che non abbiamo i numeri», aveva fatto sapere il capogruppo M5S Cristian Sergo precisando di non voler regalare «false speranze a dei professionisti».

Lei, l’ex presidente del Porto, sembra divertita: «Spero di rivedervi tutti presto». Racconta quindi di essere stata informata della novità da Sandra Savino, ringrazia il gruppo di Fi, si dice «pronta a lavorare» e non ribatte polemicamente a Colavitti: «Se se l’è presa, mi dispiace. L’avevamo nominato perché è bravo».

Nel nuovo ruolo percepirà 20.500 euro lordi all’anno, (15.250 per gli altri due membri, la maggioranza sarebbe orientata verso la riconferma degli uscenti Martina Malaman e Andrea Zampar).

Il peso politico della vicenda è evidentemente più rilevante di quello economico. Non a caso Riccardi, detto che «è andata come avevamo stabilito in accordo con gli altri gruppi», ribadisce che la presenza di Monassi nel collegio Ater è anche una «sfida» alla giunta Serracchiani, un voler entrare dentro le carte dell’edilizia popolare. «La nostra scelta per la presidenza del collegio sindacale è tecnica e politica al tempo stesso - ripete Riccardo Riccardi -. Con Monassi abbiamo le garanzie di competenza per poter osservare quanto accade nel settore».

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