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«Italiani di serie A e italiani di serie B? Per il Giorno del ricordo dei martiri delle foibe, il 10 febbraio al monumento nazionale di Basovizza, pare non ci saranno le principali “autorità” dello Stato, Mattarella, Grasso, Boldrini e Gentiloni: 350.000 esuli italiani in fuga dal regime comunista slavo, migliaia di innocenti ammazzati e infoibati dai comunisti, una strage infame che qualcuno in Italia, vergognosamente, nega sia stata compiuta.». Il segretario della Lega Matteo Salvini annuncia la sua presenza a Basovizza replicando così alla governatrice del Pd Debora Serracchiani che aveva annunciato la presenza del governo nazionale alla cerimonia di venerdì prossimo nella persona del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.

«È inaccettabile che nessuna delle quattro massime cariche istituzionali dello Stato trovi il tempo per essere presente il prossimo 10 febbraio a Trieste. In ogni caso noi della Lega Nord saremo presenti per non dimenticare mai il massacro compiuto dai comunisti di Tito nei confronti di vittime innocenti», dichiara il capogruppo alla Camera dei deputati Massimiliano Fedriga. Al fianco della Lega ci sarà anche il movimento Fratelli d’Italia con l’onorevole Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera. «Il pericolo oggi è l’indifferenza, anche delle alte cariche dello Stato - fa sapere in una nota la segreteria triestina di Fratelli d’Italia -. Per questo sarà presente la più alta carica istituzionale del nostro movimento».

A gettare acqua sul fuoco arriva l’Unione degli istriani che «invita tutte le forze politiche, nazionali e locali, nella ricorrenza del Giorno del ricordo che quest’anno coincide con il 70.mo anniversario del Trattato di pace di Parigi, ad astenersi in maniera responsabile da qualsivoglia polemica o provocazione, evitando così di avvelenare la vigilia della ricorrenza». Il presidente Massimiliano Lacota è perentorio: «Vero è che l’assenza delle massime cariche dello Stato a questa celebrazione lascia a tutti l’amaro in bocca, ma ció non giustifica la nascita e lo sviluppo di contrapposizioni sterili e strumentali che rischiano seriamente di offuscare ovunque nel Paese la portata di questo importante anniversario».

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