Droga in carcere, due agenti a processo
Di corruzione e di traffico di sostanze stupefacenti dovranno rispondere anche tre detenuti e due loro famigliari

Due agenti della polizia penitenziaria, tre detenuti e due famigliari di quest’ultimi sono stati rinviati a giudizio dal gup Rossella Miele con l’accusa di corruzione e traffico di sostanze stupefacenti. Questo l’esito dell’udienza preliminare che si è tenuta ieri al Tribunale di Gorizia. Prima udienza del processo a inizio di marzo. Le guardie carcerarie sono i goriziani Mario Miraglia e Loris Pauluzzi, quest’ultimo in forza alle Fiamme azzurre ed ex campione del lancio del martello.
I fatti risalgono al periodo compreso tra maggio e dicembre del 2015. Almeno cinque gli episodi contestati dalla Procura della Repubblica di Gorizia.
L’indagine, denominata “Cella 27”, aveva accertato che nel carcere di via Barzellini era stato riscontrato un giro di alcolici, schede telefoniche e sostanze stupefacenti che, in cambio di denaro, due agenti della polizia penitenziaria facevano entrare di nascosto, recapitandole ai detenuti.
L’indagine è stata coordinata e diretta dai pm della Procura di Gorizia, Claudia Danelon in prima battuta e Ilaria Iozzi nel prosieguo, e sviluppata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Udine in collaborazione con i colleghi del Comando provinciale di Gorizia. Ieri nell’udienza preliminare l’accusa è stata sostenuta dal pm Ancora.
Terminale principale delle consegne delle merci “proibite” era il monfalconese Claudio Di Benedetto, all’epoca dei fatti detenuto per reati contro il patrimonio e difeso dall’avvocato Tofful, mentre Pauluzzi e Miraglia sono difesi, rispettivamente, dagli avvocati Sergo e Bevilacqua.
Le difese non hanno richiesto al gup alcun rito alternativo nella convinzione di poter dimostrare l’estraneità ai fatti dei loro assistiti durante il dibattimento, che si terrà davanti all’organo collegiale.
Pare di capire che le difese avranno molte frecce al loro arco. Il fatto che l’inizio del processo sia stato inserito in tempi brevi potrebbe essere legato all’esigenza di avviarlo entro la permanenza al Tribunale di Gorizia del giudice Comez, presidente dell’organo collegiale, che a primavera dovrebbe cessare la sua sostituzione a Gorizia.
Il processo si annuncia particolarmente complesso soprattutto in relazione alla presunta corruzione dei due agenti di polizia penitenziaria.
La notizia dell’indagine “Cella 27” uscita nel luglio dello scorso anno era piombata nel bel mezzo delle proteste dei sindacati delle guardie carcerarie relative alla carenza d’organico della casa circondariale di via Barzellini.
In quel momento i due agenti risultavano sospesi dal servizio.
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