È morto don Duilio, parroco di Fogliano
Per 22 anni ha guidato la chiesa di Santa Elisabetta. Oggi i funerali con il vescovo Redaelli e l’emerito De Antoni

FOGLIANO REDIPUGLIA. Un grave lutto ha colpito nelle scorse ore la comunità paesana di Fogliano Redipuglia. Si è spento, infatti, don Duilio Nardin, parroco di Santa Elisabetta per 22 lunghi anni. Il sacerdote, classe 1946, si è deceduto domenica pomeriggio all’ospedale di Cividale dov’era stato ricoverato per alcune analisi circa un mese fa e ciò per iniziativa di due medici del paese. Tra la scoperta del male e la morte il tempo è stato breve e dirompente.
Don Duilio Nardin era originario di San Vito al Torre, dov’era nato da una famiglia contadina il 21 agosto del 1946. Completate le classi elementari, aveva frequentato al seminario di Gorizia la scuola media, il ginnasio ed il liceo classico. Aveva completato gli studi teologici prima a Udine e poi a Gorizia. Ha avuto il privilegio, e se ne è sempre vantato, di esser stato ordinato sacerdote da Papa Paolo VI in piazza San Pietro il 17 maggio del 1970, insieme a tanti altri giovani sacerdoti in occasione di un anno speciale dedicato al sacerdozio presbiterale. Ha svolto il ministero sacerdotale prima a Cormons, poi a Cervignano (1975) come cooperatore, è stato parroco a Gorizia (parrocchia Madonna della Misericordia) dal 1980 al 1994, poi parroco a Fogliano e Polazzo e successivamente a Redipuglia.
Nel corso del suo ministero ha insegnato alle scuole elementari e medie delle comunità che ha servito. Inoltre ha svolto un servizio ultradecennale nell’Azione cattolica diocesana come assistente dell’Azione cattolica ragazzi.
Fisico imponente e voce altrettanto impegnativa e prestante, don Duilio impegnava i propri interlocutori ad un impatto non semplice, anche se dopo le prime battute ritornava ad essere insieme un burbero benefico. Intelligenza brillante, sapeva come pochi leggere le questioni intellettuali ed esprimere giudizi stringenti. Tra i suoi libri, testi impegnativi come l’abbonamento alla Civiltà cattolica, opere di storia e del cardinale Newmann. Non sempre lo aiutava un carattere squadrato e incapace di fermarsi prima di sbottare, ma non solo non conservava rancori, anzi ricercava il dialogo ed il confronto. La sua forza e la sua determinazione potevano qualche volta incutere soggezione, ma poi sopravveniva la ricerca di trovare una soluzione coinvolgente per tutte.
I funerali si svolgeranno oggi alle 12.30, nella chiesa di Santa Elisabetta, presenti l’arcivescovo di Gorizia, Carlo Roberto Maria Redaelli, il vescovo emerito, Dino De Antoni e tutti i parroci del Decanato e dell’Isontino. La salma, dopo una sosta nella chiesa di San Vito al Torre, sarà inumata nel cimitero del paese friuliano accanto ai genitori. Tante le testimonianze di affetto e di stima giunte in queste ore anche alla signora Letizia che lo ha amorevolmente accudito. «La nostra comunità perde un punto di riferimento – ha detto il sindaco Antonio Calligaris – e tutto il paese si è commosso a questa notizia. Un grazie mio personale va a don Giovanni Sponton e a don Sigismondo Schiavone, ma anche a tutti gli altri sacerdoti che hanno sostenuto la parrocchia in questo lasso di tempo».
@luca_perrino
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