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L’opposizione boccia la giunta «Sono nominati, non eletti»

Criticato l’assessorato del Welfare affidato a «un goriziano che non pratica la città» L’ex vicesindaco Greco: «Scelte deboli, per soddisfare tutti e mantenere consenso»

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A indossare gli occhiali del centrosinistra, la nuova giunta Cisint muove i primi passi su terreno accidentato. La distribuzione di deleghe in base a una «logica frammentaria» (copyright by Paola Benes, ex assessore alla Cultura), un uomo in più sul campo con ulteriore esborso di denaro pubblico e materie pesanti, come lo Sport, prive di “dicastero”, ma affidate alla buona volontà di un consigliere non incontrano il giudizio positivo dell’ex esecutivo Altran. «Personalmente - commenta il fu vicesindaco Omar Greco - non ho mai creduto molto nell’affidamento diretto di deleghe ai consiglieri, perché a mio avviso si perde di efficacia amministrativa e autorevolezza davanti agli uffici comunali. In un settore delicato come lo Sport, poi...». «Capisco - prosegue - che Cisint abbia dovuto accontentare tutti per garantirsi una maggioranza tranquilla in aula, ma a mio avviso così rischia di risentirne l’attività dell’ente: è una scelta debole». Greco si dice poi «sorpreso» che un partito come quello dei Pensionati, con due consiglieri in aula, non abbia trovato posto in giunta. Ma il primo motivo di bocciatura, resta «l’aver fatto salire da sei a sette il numero di componenti dell’esecutivo».

Vero è che l’urologo goriziano Sebastiano Callari, assessore part-time (come gli altri sei colleghi) perché manterrà l’incarico professionale, ha già annunciato di voler rinunciare all’indennità per devolverla a un fondo atto a garantire prestazioni sanitarie a indigenti. Tuttavia la circostanza appare agli occhi di Greco solo come un’attenuante: «Benché destinati a un progetto sociale - conclude l’ex vicesindaco - sono sempre quattrini pubblici che il cittadino dovrà destinare a un assessore in più». Callari, del resto, pare il più contestato dal centrosinistra, infatti su di lui hanno da ridire sia Silvia Altran che Cristiana Morsolin. Così l’ex prima cittadina: «Sono curiosa di sapere cosa farà un urologo goriziano per i Servizi sociali della nostra città». «Comunque vedremo la giunta all’opera e la giudicheremo sui fatti - rileva -, soprattutto sulle promesse fatte in campagna elettorale. Certo, coi tempi di spending review che corrono, aumentare i componenti della giunta pare singolare...».

Perplessità sul goriziano in giunta anche da Morsolin che con La sinistra per Monfalcone afferma: «Non vogliamo continuare nello sterile solco della rivalità col capoluogo, ma riteniamo che la nostra città abbia caratteristiche, dinamiche, criticità e potenzialità che non sono le stesse di Gorizia e pertanto che ci sia l’assoluta necessità di amministratori e competenze che emergano da chi risiede qui e vive il territorio quotidianamente». «Ci chiediamo: come questa persona (Callari, ndr), sicuramente competente in Urologia, potrà cogliere aspetti e dinamiche di una città che non pratica? Come potrà difendere la sanità territoriale, quella più vicina ai pazienti fragili, e come concilierà un’eventuale richiesta di maggiori investimenti per l’ospedale monfalconese, essendo un dipendente di quello goriziano?». «Quanto al resto della giunta - prosegue - rileviamo che, oltre a salutare “vecchie conoscenze” presenti anche in giunte di centrosinistra, che non rappresentano niente di nuovo o il tanto invocato cambiamento, ci sia stata la necessità di chiamare altre competenze “da fuori”, addirittura la vicesindaco di un altro comune: ma non aveva Cisint brillanti competenze da valorizzare qui?». Questo mentre «le truppe fedeli che hanno sgobbato durante la campagna elettorale sono state accontentate con una manciata di deleghe “senza portafoglio”». «Ci chiediamo - aggiunge - come le persone non elette potranno incidere sui problemi, non avendo una funzione effettiva e non essendo chiamati a rispondere dell’operato al Consiglio». Infine Benes: «E la Toponomastica? Se la sono scordata? Fasan lo conosco: una brava persona, che ha collaborato ai tavoli sul commercio anche con buone idee. Quanto alla Cultura, so che non è la competenza specifica del medico Luise, mi auguro però che porti avanti i numerosi progetti ben avviati». «Per il resto - conclude - questa mi pare una giunta di nominati, non di eletti».

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