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Trieste, Fincantieri ritorna a fare utili

Il gruppo guidato dall’ad Bono registra nei nove mesi ricavi per 3,2 miliardi: «Portafoglio ordini solido»

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Lo stabilimento Fincantieri a Monfalcone 

TRIESTE. Fincantieri conferma gli obiettivi del piano industriale e torna all’utile. Confermati anche gli obiettivi del piano industriale 2016-2020 che prevede per quest’anno ricavi in crescita del 4-6%. Ilcarico di lavoro complessivo è pari a 21,8 miliardi di euro.

Il gruppo guidato dall’ad Giuseppe Bono ha chiuso i primi 9 mesi dell'anno con una crescita del 6,5% dei ricavi a 3,23 miliardi e un risultato netto positivo per 7 milioni. Il cda che si è riunito ieri ha approvato anche il progetto di un piano di incentivazione del management a medio-lungo termine basato su azioni da sottoporre all'assemblea che sarà convocata per l'approvazione del bilancio.

I conti diffusi ieri sera rispecchiano le valutazioni degli analisti grazie a un solido portafoglio ordini per 24,5 milioni. La maggior parte dell’indebitamento finanziario netto pari a 625 milioni -chiarisce una nota del gruppo- è legato alla costruzione di navi da crociera e quindi «strettamente legato al finanziamento del capitale circolante netto». Un andamento premiato anche dai mercati con il titolo che in sei mesi ha recuperato il 27,3%.

In base ai conti diffusi ieri Bono prevede che «i risultati nel 2017 saranno coerenti con gli obiettivi del piano industriale. Grazie all'acquisizione di importanti nuovi ordinativi nel corso dei primi nove mesi del 2016, presenta una quasi completa copertura dei ricavi».

La maggior parte dell'indebitamento di gruppo è legato al finanziamento per la costruzione di navi da crociera ed è quindi strettamente legato al finanziamento del capitale circolante netto. Fincantieri ha in programma la consegna di tre navi nei primi mesi del 2017: il gruppo attualmente, grazie al buon andamento del mercato delle crociere, opera in un mercato in piena espansione con un picco della produzione. Il carico di lavoro complessivo è pari a 21,8 miliardi e il backlog al 30 settembre a 18,977 miliardi con 106 navi in portafoglio.

«L’andamento dei primi nove mesi del 2016 -sottolinea Bono in una nota- ci consentono di confermare in pieno gli obiettivi del Piano Industriale. Oltre a raggiungere livelli record di carico di lavoro grazie a storici traguardi commerciali come il contratto con il ministero della Difesa del Qatar, abbiamo gettato le basi per l'ingresso in un mercato dall'enorme potenziale come quello crocieristico cinese».

Fincantieri e Huarun Dadong Dockyard (Hrdd), i principali cantieri cinesi specializzati in repair and refitting, hanno ulteriormente sviluppato la cooperazione esclusiva raggiunta nel marzo di quest’anno, firmando nei giorni scorsi un accordo che definisce e completa i termini della collaborazione.

Oggi in Cina operano in via continuativa almeno 13 navi da crociera di compagnie occidentali che necessitano in loco dei servizi che la partnership è in grado di offrire, e questo numero è destinato a crescere rapidamente.

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