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Monfalcone vira a destra, Cisint eletta con il 62.49% dei voti

La candidata di centrodestra in testa fin dall'inizio del conteggio, ampia la forbice che la separa da Silvia Altran. Affluenza al 51.14%, hanno votato 10.879 elettori su 21.271, una cinquantina in meno rispetto al primo turno. A Codroipo vince Marchetti (destra) sul candidato PD, Soramel.

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Pugno alzato in segno di vittoria per il nuovo sindaco. Foto: Katia Bonaventuira 

MONFALCONE Dopo due settimane di campagna elettorale ad alta tensione, i cittadini di Monfalcone si sono espressi sostanzialmente come avevano fatto al primo turno: vince ancora Anna Cisint ed espugna il “feudo rosso” dell’ormai ex sindaco Silvia Altran.

Lo fa con il 62.49% dei voti, 6.642 preferenze. Un distacco incolmabile per la rivale, ferma al 37.51% con 3.987 schede. Così si sono espresse dunque le 36 sezioni scrutinate, che hanno visto un’affluenza-fotocopia di quella di due settimane prima (appena 53 elettori in meno): hanno votato infatti 10.879 elettori, ovvero il 51.14%. 

 

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Dall’inizio dello spoglio alla fine, il copione è stato anch’esso il medesimo rispetto alla prima tornata elettorale: Cisint saldamente in vantaggio, Altran ad inseguire da lontano senza mai poter dare l’impressione di insidiare l’avversaria.

E anche a Codroipo, altro paese interessato dal ballottaggio, a vincere è stato il centrodestra di Fabio Marchetti, che al primo turno aveva ottenuto il 47.42% delle preferenze contro lo sfidante Soramel, mentre al ballottaggio viene eletto sindaco con il 54.43% dei voti (3.963).

Questo il messaggio di ringraziamento, a prescindere dal risultato del voto, postato su Facebook dalla candidata sindaco per il centrodestra prima dell'inizio della conta delle schede.

 

 

«Dedico questa vittoria a mio papà - sono state invece le prime parole del sindaco Cisint nella lunga notte del trionfo - che per tutta la sua vita m’ha spronato a combattere e a credere nelle persone, indirizzi che ho perseguito in questi ultimi 5 anni».

L’imperativo comunque d’ora in avanti è «rimboccarsi le maniche», cambiare la situazione affinché «i nostri figli restino qui a studiare e lavorare». Il neosindaco ha confermato che si terrà le deleghe su amianto e politiche del lavoro. Ma ci vorrà «una decina di giorni», ha annunciato, per la squadra, «che comunque ho già tutta in testa: prima devo parlare con le persone».

Alle ore 12 l'affluenza registrata era stata del 16,69%.Al primo turno, Anna Cisint aveva raccolto 5.256 voti (49,53%), mentre Silvia Altran, sindaco uscente, ne aveva racimolati 3.612 (34,04%). Un balzo in avanti di oltre 300 preferenze, dunque, che però è risultato insufficiente a ridurre il gap con la sfidante di centrodestra.

 

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L’elettore, per esprimere la propria decisione, ha dovuto semplicemente scegliere una delle due candidate e tracciare un segno sul nome e cognome prescelto. 

Per Cisint hanno corso sette liste: Lega nord (14,47%), Forza Italia (7,56%), Monfalcone responsabile con i fatti (7,18%), Monfalcone sei tu (5,97%), Partito dei pensionati (5,95%), Fratelli d'Italia (4,55%) e La Fenice (2,63%). Per Altran, invece, quattro: Partito democratico (21,35%), La nostra città (4,62%), La sinistra per Monfalcone (4,57%) e Responsabilmente per Monfalcone (3,60%).

Fuori dai giochi, invece, il Movimento 5 stelle, che al debutto ottobrino aveva raccolto 1.039 voti non andando oltre il 12,25% dei consensi: di oltre sei punti percentuali al di sotto degli entusiastici esiti ronchesi (18,75% e 1.008 schede). Numeri tuttavia sufficienti a imporsi come terzo schieramento nella hit delle compagini più “pesanti”, preceduto da Pd e Lega.

 

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Tant’è che, indipendentemente, dal verdetto del ballottaggio i pentastellati saranno rappresentati in aula da due grillini, la candidata sindaco Elisabetta Maccarini e quel Gualtiero Pin defenestrato dalla precedente giunta Altran e ora rientrato dall’ingresso principale in massima assise. 

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