Estorsione, arrestato un ex finanziere
Roberto Bonutti, 68 anni di Gradisca, colto in flagranza mentre estorce denaro al suo ex legale con la minaccia di denuciarlo

Colto in flagranza di reato mentre intima al suo avvocato di consegnarli 150mila euro minacciandolo che se non l’avesse fatto l’avrebbe denunciato.
Accusato di estorsione e minacce è stato arrestato l’ex finanziere Roberto Bonutti, 68 anni, residente a Gradisca. L’operazione è stata condotta dal Nucleo investigativo di Gorizia, comandato dal maggiore Pasquale Starace, unitamente ai colleghi dell'aliquota operativa della compagnia.
Roberto Bonutti, che è assistito dall’avvocato Alessandro Barbariol, è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia da parte del gip del Tribunale di Gorizia, Rossella Miele, e del sostituto procuratore Maltomini, che hanno disposto la convalida dell'arresto. L’uomo si trova rinchiuso nella casa circondariale di via Barzellini.
Vittima del comportamento asseritamente delittuoso dell’ex finanziere è un “noto” avvocato goriziano. Nè i carabinieri né il pm Maltomini hanno voluto rendere note le generalità del professionista.
I fatti traggono origine da una serie di vertenze giudiziarie, relative al mancato pagamento di parcelle professionali, che si sono concluse con la condanna dell'indagato a versare al legale goriziano una cospicua somma di denaro. In seguito, il pignoramento dell'abitazione e di una parte della pensione, necessari al pagamento dei debiti contratti e al versamento di quanto dovuto sulla base delle sentenze definitive di condanna, hanno spinto Bonutti, nel corso di più incontri, avvenuti nel periodo compreso tra il 12 e il 25 ottobre, tutti documentati dai carabinieri, a minacciare di presentare un esposto alla Guardia di finanza.
Bonutti, ex fiamma gialla, millantava la conoscenza dei alcuni ufficiali dei vertici locali. L’esposto avrebbe avuto come oggetto una presunta frode fiscale commessa dal citato avvocato.
In cambio del suo silenzio, l’ex finanziere ha chiesto il pagamento di una somma complessiva pari a 150mila euro.
Bonutti ha anche indicato le modalità del pagamento: dieci rate nonché la sottoscrizione di un accordo transattivo, che consentisse di giustificare la dazione di tali periodici pagamenti e con il quale, in aggiunta alla richiesta di denaro, il legale si impegnasse a rinunciare alle azioni giudiziarie già intraprese nei confronti dell'indagato.
Il 28 ottobre è scattato il blitz dei carabinieri del comando provinciale. Nei giorni precedenti l’avvocato aveva presentato una dettagliata denuncia che ha consentito ai militi di intervenire con tempestività ed efficacia.
Al termine dell’incontro tra Bonutti e l’avvocato, avvenuto nello studio del legale, i carabinieri hanno arrestato l’ex finanziere sequestrandogli un assegno di 15mila euro appena ricevuto e che era la prima tranche della somma richiesta, nonché il già sopra citato accordo transattivo.
Roberto Bonutti non è un nome nuovo delle cronache giudiziarie perché è stato coinvolto, nel 1995, nella celebre inchiesta Mani pulite effettuata dal pool della Procura di Milano.
L’indagine, che aveva coinvolto diversi ufficiali della guardia di finanza e imprenditori aveva portato alla luce l’effettuazione, da parte delle fiamme gialle, di decine di verifiche fiscali ammorbidite a suon di mazzette. L’indagine era stata condotta dal pm Pier Camillo Davigo.
Roberto Bonutti, coinvolto nella vicenda, era stato condannato in primo grado alla pena di due anni e 8 mesi di reclusione.
Bonutti in seguito a quella condanna fu radiato dalla guardia di finanza e ora si trova in pensione.
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