Trieste, Soler riempie la piazza e fa impazzire le fan
Alvaro Soler, il divo spagnolo superospite della Barcolana 48, fa ballare l’intera piazza Unità

TRIESTE. Quando intona “Sofia”, la settima canzone della scaletta, si scatena il delirio. E quando attacca “El Mismo Sol”, la nona canzone, il clima si surriscalda ancor di più. Alvaro Soler, il divo spagnolo superospite della Barcolana 48, fa ballare l’intera piazza Unità. Piazza stracolma.
«Almeno 20mila persone. Sulle Rive non si riesce a camminare» assicurano gli organizzatori. Numeri a parte, di sicuro, il giudice di X Factor fa il botto. Regalando una partenza boom alla Barcolana: Alvaro sale sul palco alle 21.40. Parte con “Agosto”, “Esta noche” e “Volar”. Le sue fan impazziscono. In tante sono arrivate da fuori città. Qualcuna sviene mentre il concerto si rivela un crescendo di balli, gridolini, entusiasmo.
[[(MediaPublishingQueue2014v1) Alvaro Soler riempie piazza dell'Unità]]
Ma l’effetto Soler colpisce Trieste ancor prima del concerto che, dopo il saluto del presidente Svbg Mitja Gialuz, offrirà come “antipasto” i brani e le cover di Violetta Zironi. La piazza, infatti, è già calda da ore: un esercito di teenager è in attesa da ore. Il divo spagnolo, residente a Berlino, non delude adolescenti, mamme, qualche papà, signore più attempate. Tutti in pista.
Alvaro si presenta nel primo pomeriggio con una t-shirt a righe bianca e blu. Quasi un salto all’indietro nel tempo quando, da piccolo, regatava sull’Optimist. Il cantante, dopo aver ricevuto la maglietta della Barcolana (come si vede in questa foto postata su Instagram), si concede alla stampa.
E respinge le critiche di chi, dopo la prima apparizione a XFactor, l’ha definito «puntiglioso»: «Voglio essere un giudice vero, dico quello che penso, non dò speranze false ai concorrenti». A poca distanza, fuori dal palazzo della Regione, le supporter si sgolano.
«È un bravo giudice. Se uno non è un bravo cantante, te lo dice e basta - dice Chiara Mattessich, tredicenne di Monfalcone -. Lo criticano perché è giovane, tutto qui». Nina Della Vite, undinenne arrivata da Bologna come ogni anno con i genitori per la Barcolana, non crede ancora alla sua “fortuna”: «Io in realtà sono qui solo per lui e questa notte, visto che sono in vacanza, lo seguirò dopo il concerto».
Alessia Cosetti racconta che Soler le è scappato, «non sono riuscita ad avere l’autografo», ma non desiste: «Mi piace “Libre”, la canzone che canta con Emma». Alessia è con tre amiche, tutte triestine: «Io lo adoro, dieci a zero con Justin Bieber, ma a pari merito con Mika». Sono tutte al primo concerto, ma lo ascoltano da un anno, da quando ha lanciato “El mismo sol”. Come Bianca Sibenik, triestina di 12 anni, in piazza dalle 15.30: «È il primo concerto a cui vado, spero tanto inizi con “Sofia”, la mia preferita». Tra la folla si vedono mamme e nonne.
[[(MediaPublishingQueue2014v1) Soler fa il pieno di fan]]
Chiara e le sue amiche confidano: «Le nostre mamme vanno pazze per Soler e i nostri papà lo trovano intelligente». Merito del «momento correcto», come afferma il cantante, 104 milioni di visualizzazioni su YouTube con il primo single, consapevole d’essersi trovato al posto giusto nel momento giusto. «È l’uomo della porta accanto» assicura Alexandra Severi, 28 anni, mentre attende solo la prima nota. Alle 21.40, quando arriva, è già “follia collettiva”.
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