Habitué della spiaggia alla soglia dei 108 anni «Non tradisco Grado»
L’intellettuale Cecilia Seghizzi ogni estate in vacanza sull’isola: «Sempre splendida, ma preferivo quella subito dopo il 1945»

GRADO. Da oltre un secolo trascorre puntualmente ogni anno il suo periodi di vacanza a Grado. Prendendo il sole, facendo il bagno, respirando aria buona e facendo salutari passeggiate.
È la più anziana ospite della “Spiaggia dell’Imperatore”, con la stazione balneo-curativa istituita ufficialmente da Francesco Giuseppe nel 1892, gestita dalla Git. L’artista e intellettuale goriziana Cecilia Seghizzi, musicista, musicologa e pittrice di anni ne ha 107. Anzi, si appresta, fra pochi giorni, lunedì prossimo 5 settembre, a festeggiarne 108. A differenza di tante altre volte, quando festeggiava a Grado (molto spesso in spiaggia), quest’anno si ritroverà a Gorizia con i suoi amici. «Ma perché festeggiare?» chiede questa arzilla centenaria. Le sue gambe talvolta tentennano, per quello ci pensa la badante ucraina Amina, ma Cecilia Seghizzi è un fiume di ricordi.
Appesi alle pareti del suo appartamento di Grado ci sono gli acquerelli da lei dipinti. Anche con scorci di Grado, uno del centro storico in particolare che indica con soddisfazione. «Ho dipinto perlopiù ad acquarello perché, anche se è più difficile si può scegliere: se è venuto bene lo si tiene, se è brutto lo si butta», dice seduta vicino all’immancabile pianforte. «Ogni tanto lo suono ancora ( Amina con un cenno della testa lo conferma, ndr)», racconta Cecilia Seghizzi declinando l’invito a suonare. «Assolutamente no, il pianoforte non è accordato bene», dice rammentando i brani suonati a Grado, nel suo appartamento, assieme agli amici musicisti, specialmente di Udine. Sorride anche quando ricorda fatti tristi come le due guerre mondiali e la prigionia («sono ricordi ma non li deve scrivere!», afferma bloccando la pena con le forti mani). Talvolta ride di gran gusto. E ritorna indietro con il tempo quando, da bambina, arrivava a Grado con la famiglia in treno per poi imbarcarsi su un motoscafo allo scalo di Belvedere per arrivare finalmente sull’isola. «Come è cambiata Grado - esclama - Quella che preferivo risale agli anni subito dopo la seconda guerra mondiale. Con le amiche facevano tante passeggiate. Ma Grado è sempre stata ed è una splendida isola». Di quel periodo, fine anni Cinquanta-Sessanta gli torna alla mente anche la soavità della musica che riecheggiava nella cittadina. A proposito di musica non può non citare il papà Cesare Augusto e ricorda anche i “Canti” e i rapporti con Biagio Marin.
Quattro anni fa, nel 2012, aveva ricevuto il premio che la Git, sotto la presidenza di Marino De Grassi, gli aveva dedicato quale “Personaggio della spiaggia”. Le sue abitudini non sono cambiate. Oggi Cecilia Seghizzi si reca in spiaggia una o due volte al giorno, sempre accompagnata da Amina, al massimo per un paio d’ore alla volta. Si sistema all’ombra del retrospiaggia, vicino a un chiosco-bar. «A casa faccio colazione: caffelatte con due fette biscottate spalmate con burro e marmellata o miele. Quindi in spiaggia prendo un caffè espresso». E a pranzo non si fa mancare nulla. «La pastasciutta non manca mai. Però mi piace anche altro, il pesce ad esempio, i caparozzoli, le vongole... anche i calamari». È forse questo uno dei segreti della sua età portata così bene? Nel 2012 aveva risposto: «Lavorare con gioia e fare meno chiacchiere. Far finta che tutto sia bello. Camminare, fare gite, venire al mare, nuotare e fare sport». Oggi semplicemente aggiunge: «Lavorare e anche continuare a studiare e insegnare».
Ci sarebbero da scrivere tante altre cose ma «sono ricordi personali che non devono interessare gli altri». A quando la prossima intervista? Ride, mai pensare al futuro a questa età. «Ciò che sarà sarà, chissà cosa accadrà, potrebbe capitare domani, dopodomani o molto più in là. Meglio non fare previsioni, porta sfortuna».
@anboemo
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