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L’Arpa indaga sulle fumate “sospette” in Ferriera

Domenica due emissioni “fuori ordinanza” per problemi legati a cokeria e altoforno. Oggi nuovo sopralluogo dell’Agenzia

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Una nuvola di fumo fuoriuscita dalla ferriera in una foto di archivio 

TRIESTE La Ferriera non conosce le buone abitudini del Ferragosto. E nella giornata di domenica 14 ha emesso due fumate “fuori-ordinanza”, che il dì seguente, cioè lunedì 15, hanno consigliato un sopralluogo da parte dell’Arpa, che ha mandato sul posto un paio di addetti operanti nel servizio pronta-disponibilità. Stamane sarà lo stesso dirigente dei controlli Arpa, Franco Sturzi, a fare un salto nello stabilimento, allo scopo di valutare le cause della duplice emissione, insieme al responsabile dell’area “a caldo” Vincenzo Dimastromatteo.

Le fumate si sono manifestate in due momenti distinti di domenica per ragioni - spiega lo stesso Sturzi - «non connesse». Il primo problema, tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, si è verificato in cokeria: la mancata apertura automatica dello sportello situato sulle porte della batteria lato macchina - scrive Siderurgica Triestina alle istituzioni vigilanti - ha reso necessario l’intervento dell’addetto. Nel frattempo si era creata - informa la società del gruppo Arvedi - «una pressione anomala nella cella» che ha determinato l’emissione. Il forno 56, per capire la dinamica del fatto, è stato lasciato vuoto.

Il secondo problema si è registrato attorno alle 19.30 della stessa domenica 14: su questo abbiamo solo fonti Arpa perchè Siderurgica si è limitata a segnalare che si è trattato di una procedura di fermata dell’altoforno. Allora la parola a Sturzi: «Ci risulta un’avaria al nastro di caricamento che ha determinato la fermata dell’impianto, quindi è stata aperta la parte alta con relativa fumata».

«Tra i due eventi - commenta Sturzi - quello che ha riguardato la cokeria è il più impattante. Comunque entrambi gli accadimenti sono legati a quel problema di gestione impiantistica, che abbiamo avuto già modo di sottolineare». Perchè Sturzi lo aveva detto nella conferenza stampa di sabato 6 agosto, quando aveva spiegato che non basta installare impianti, bisogna che essi funzionino.

«Questi fatti non sono di per sè gravi - argomenta il dirigente dell’Arpa delegato all’attività di controllo - a patto che se ne riducano le probabilità di accadimento». «L’azienda - riprende Sturzi - deve rispondere, nel quadro delle relazioni con Arpa e con le pubbliche istituzioni, a due domande: quale l’adeguatezza degli impianti e quali le soluzioni per evitare quello che abbiamo visto domenica scorsa. E’un processo faticosissimo di miglioramento delle performance delle dotazioni tecniche». Così entrambe le fumate saranno inserite nel report della visita ispettiva, che proprio in questi giorni i tecnici dell’Arpa stanno svolgendo nella fabbrica servolana.

 

 

«Vorrei che fosse notato - aggiunge infine Sturzi - come Arpa segua con estrema attenzione la Ferriera anche in giornate festive come quelle ferragostane». Un passaggio non esplicito ma sufficientemente chiaro, che va riallacciato alle recenti polemiche con il Comune di Trieste, intenzionato ad attivare propri canali di controllo sulla Ferriera. Arpa aveva sostenuto di essere l’unico organismo competente e autorizzato per la raccolta e l’analisi dei dati: ma anche in un recente incontro tra Dipiazza e la dirigenza dell’Agenzia il sindaco aveva ribadito il progetto dell’Amministrazione.

Da segnalare inoltre una nuova missiva e-mail trasmessa dal deputato Aris Prodani (ex grillino ora Misto) a dirigenti, a rappresentanti istituzionali, al procuratore della Repubblica Carlo Mastelloni in merito ad alcune inottemperanze, da parte di Siderurgica Triestina, di prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale. Riguardano il punto di emissione E42, il camino E46, il filtro Daneco, l’inquinamento acustico.

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