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Le rubano il collier d’oro, anziana truffata

Quinto caso in città del raggiro coi finti carabiniere e avvocato. Una 77enne residente in via Barbarigo ha sporto denuncia

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Un'immagine simbolo delle truffe ai danni di anziani 

MONFALCONE Tornano sulla scena monfalconese finti avvocati e carabinieri per truffare, senza scrupolo alcuno, gli anziani. Vittima del raggiro, stavolta, una residente del centro che incautamente mercoledì ha consegnato a un uomo sulla quarantina, brizzolato e dall’aspetto inappuntabile un collier d’oro. L’uomo, presentatosi come un legale per assistere il figlio della donna di 77 anni, a suo dire trattenuto in caserma a causa di un fantomatico sinistro stradale, era però un impostore e infatti la collana si è volatilizzata subito dopo la cessione. Così alla donna, disperata, non è rimasto altro che rivolgersi ai carabinieri (quelli veri) di via Sant’Anna per sporgere denuncia. Si tratta del quinto caso, negli ultimi mesi, registrato in città. In due episodi la truffa del finto avvocato aveva fatto cilecca, perché le vittime, insospettite, si erano subito rivolte al centralino del 112. Ma in due occasioni precedenti i malviventi erano riusciti ad alleggerire gli anziani di denaro o monili.

L’ultima frode si è verificata mercoledì mattina, nella zona di via Barbarigo. La vittima, che si trovava da sola nella sua abitazione, ha ricevuto una telefonata con la quale un fasullo carabiniere della stazione di Milano la informava che il figlio, realmente residente in Lombardia, aveva appena provocato un grave sinistro. Adducendo - per rendere ancor più verosimile la storiella - le nuove normative sull’omicidio stradale e lesioni gravissime ipoteticamente causate, il militare fittizio informava che il conducente fermato, o chi per lui, cioè appunto l’anziana madre monfalconese, avrebbe dovuto versare una somma a titolo di “multa” pari a circa 4mila euro. Altrimenti l’automobilista sarebbe stato arrestato e trattenuto in caserma. La donna replicava di non disporre lì per lì di una somma così ingente, ma di possedere alcuni beni in oro. Essendo tuttavia impossibilitata, anche in ragione dell’età, a raggiungere Milano, non avrebbe saputo come fare. Il falso carabiniere asseriva allora l’intenzione di mandare un avvocato di fiducia per prelevare il gioiello e con quello coprire le prime spese dovute al fatto che il legale avrebbe dovuto recarsi immediatamente al Tribunale di Gorizia per prendersi carico della vicenda.

Nel giro di dieci minuti è così comparso alla porta un uomo dal volto leggermente abbronzato, sul metro e settanta di altezza, capelli ricci e brizzolati, che dopo essersi presentato come «l’avvocato Luca Brillante» ha ritirato il collier d’oro con l’impegno a prodigarsi per risolvere il guaio. Una volta rientrata nel salotto, la 77enne ha riflettuto sul singolare episodio ed è stata assalita dal sospetto d’esser caduta, suo malgrado, in un tranello. Ha così contattato il figlio al telefono, che ovviamente stava bene e non aveva affatto avuto incidenti. Di qui la denuncia ai militari di Monfalcone. L’appello del comandante Daniele Panighello è solo uno: diffidare «da telefonate o persone che si presentano alla porta di casa chiedendo denaro, perché i carabinieri non ne domandano né lo accettano mai». E di contattare preventivamente il centralino dell’Arma per ottenere aiuto, nel caso vi sia il minimo dubbio.

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