In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Trieste ricorda la morte di Nazario Sauro

Celebrati i cent’anni dall’impiccagione del patriota italiano: «Un figlio delle nostre coste adriatiche»

1 minuto di lettura

Organizzate dall’Anvgd, l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in collaborazione con il Comune, si sono svolte ieri le celebrazioni dell’anniversario della morte della Medaglia d’oro al valor militare Nazario Sauro, giunte alla simbolica importante ricorrenza del centenario. La giornata si è aperta in mattinata nel piazzale Marinai d’Italia della Marittima con l’alzabandiera a cura dell’Associazione nazionale Marinai d'Italia di Trieste. A seguire, alle 10.30, nel Parco della Rimembranza, il Comitato per le onoranze ha desposto un mazzo di fiori sul cippo dedicato proprio a Nazario Sauro. Nel pomeriggio, ancora, nella Chiesa del Rosario di piazza Vecchia, è stata celebrata la Santa Messa con la recita della preghiera del marinaio. Al termine si è formato come di consueto un corteo e al bacino San Giusto, prospiciente piazza Unità, sono arrivati i natanti del Circolo Marina Mercantile “Nazario Sauro” e del vicino Circolo Canottieri Saturnia.

Il programma delle celebrazioni è proseguito quindi alla sera, sempre nel piazzale Marinai d’Italia, davanti alla Stazione marittima, presenti i gonfaloni del Comune e della Provincia, alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza, con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento che ricorda l’eroe istriano. Accompagnata dalla banda dell’Anvgd, la cerimonia si è conclusa con l’intervento di Renzo Codarin, presidente del Comitato per le onoranze a Nazario Sauro e con l’ammainabandiera, curata sempre dall’Associazione nazionale Marinai d'Italia. «Nazario Sauro ha dimostrato coerenza e forza esemplari, nell’arruolarsi volontario e nell'affrontare la prova suprema della condanna a morte. La Regione Friuli Venezia Giulia rende onore al suo valore», Così si è espresso proprio ieri l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti nel centesimo anniversario appunto dell’impiccagione a Pola, per mano degli austroungarici, di Sauro.

«L’eroico volontario che ha dato la vita perché queste terre divenissero Italia - ha aggiunto Torrenti - è uno dei più illustri caduti della Grande Guerra e noi ne andiamo fieri. È anche l’uomo di mare energico, dai costumi semplici e dai modi schietti, che emerge nei ricordi di chi lo conobbe e dei discendenti che ne tramandano la memoria: quello che riconosciamo come un autentico figlio delle nostre coste adriatiche. Non solo da vivo e morendo, ma fin dopo morto Sauro fu testimone e simbolo dello strazio e delle divisioni della Venezia Giulia, dallo sfregio che subì la targa apposta sulla casa natale alle peregrinazioni della sua salma che condivise sul piroscafo “Toscana” l'ultimo viaggio degli esuli da Pola. Di tanto coraggio ma anche di tanto dolore conserviamo la memoria nel tempo della pace e della ritrovata fratellanza con gli avversari di un tempo, affinché mai più l’Adriatico torni amaro e la terra non sia spezzata dai confini».

I commenti dei lettori