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CERVIGNANO. Controproposta dei sindaci della Bassa rispetto a quanto redatto dal tavolo tecnico istituito dalla Regione. I primi cittadini di Cervignano, Gianluigi Savino, Fiumicello, Ennio Scridel, Aquileia, Gabriele Spanghero, Terzo, Michele Tibald, Villa Vicentina, Gianni Rizzatti, Torviscosa, Roberto Fasan, San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, e Bagnaria Arsa, Cristiano Tiussi, chiedono la salvaguardia dei pozzi artesiani e della qualità della risorsa idrica. I sindaci, come richiesto dall’assessore regionale Sara Vito, hanno evidenziato, all’interno del testo redatto dai tecnici, i punti su cui non sono d’accordo proponendo una versione alternativa. Nell’atto che sarà inviato alla Regione, sono stati fissati alcuni punti fermi, ritenuti fondamentali per salvaguardare il sistema di approvvigionamento dell’acqua mediante pozzo artesiano, tenendo conto delle norme vigenti e del fatto che le disposizioni proposte devono essere applicate anche nel resto del Fvg. «Partendo dal presupposto che nella Bassa l’acquedotto non c’è e non si farà - commentano i sindaci - chiediamo di chiarire che l’obbligo di allacciamento e il divieto di terebrazione di nuovi pozzi non siano applicati in presenza di semplice rete di distribuzione idrica di quartiere. Nel territorio della Bassa, non essendo previsto l’acquedotto, non ci sarà alcuna limitazione per la terebrazione di nuovi pozzi e per il mantenimento di quelli esistenti». Niente obbligo di contatori, inoltre, per i pozzi esistenti. «Al fine di acquisire i dati necessari per la realizzazione del bilancio idrico - aggiungono - basterebbe la compilazione di una scheda nella quale gli utenti dovrebbero avere la possibilità di comunicare il posizionamento del proprio pozzo, il diametro e la profondità. Per i pozzi nuovi, invece, chiediamo venga sancito che i dati ottenuti dalla lettura dei contatori, la cui installazione è imposta da una normativa nazionale, siano utilizzati solo per il monitoraggio dello stato qualitativo e quantitativo delle falde e non per il calcolo o l’applicazione di eventuali canoni o tariffe. Per la realizzazione dei nuovi pozzi concordiamo sulla necessità di indicare una serie di caratteristiche costruttive tali da impedire di mettere in comunicazione tra loro le falde». I sindaci propongono una procedura burocratica più semplice e snella. «La realizzazione di pozzi domestici per uso non potabile è in ogni caso ammessa».

Elisa Michellut

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