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La Provinca mette in salvo le scuole

Solo per quest’anno garantita organizzazione e contributi per il diritto allo studio. Dal prossimo saranno a carico dell’Uti

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Per quest’anno la scuola isontina è salva: dal prossimo anno si vedrà. In sostanza è questo il messaggio lanciato ieri dalla Provincia di Gorizia. Alla luce degli imminenti trasferimenti di competenze alla Regione, gli assessori Ilaria Cecot e Vesna Tomsic hanno voluto illustrare il contesto relativo ai contributi per il diritto allo studio, all’organizzazione scolastica e alla gestione degli spazi e delle palestre. Premesso che il quadro istituzionale e complesso e che, per il momento, la navigazione è a vista, le rappresentanti dell’esecutivo Gherghetta hanno ribadito che i settori Edilizia scolastica e Istruzione sono tra loro separati. Questo crea confusione nella confusione anche perché le competenze verranno cedute in momenti diversi a soggetti differenti.

«Fino a questo momento si è riservata molta attenzione al passaggio del contenitore, ma si deve tener conto anche del contenuto perché poi il 12 settembre la scuola deve cominciare e non possiamo lasciare all’improvvisazione le nostre funzioni», ha sottolineato Cecot prima di entrare nel cuore della questione. Per quanto riguarda il diritto allo studio, la funzione è già transitata nelle mani della Regione, anche se, di fatto, è ancora la Provincia a occuparsi dell’erogazione dei contributi per l’anno scolastico 2015/2016 e a predisporre le istruttorie per l’anno scolastico 2016/2017 (la cui liquidazione è prevista in parte a dicembre e in parte a gennaio).

In teoria, le famiglie potranno continuare a presentare le domande a Gorizia, ma al momento non è stato ancora definito il luogo dove ciò accadrà: probabilmente sarà nella sede della Regione in via Roma. Il ridimensionamento scolastico rimarrà sino a fine dicembre in capo alla Provincia che, però, da novembre passerà alla Regione il personale della funzione Istruzione (l’edilizia sarà già ceduta a ottobre). Sulla questione l’assessore Cecot ha voluto chiarire: «La Provincia non ha intenzione di mettere mano al piano di riordino; a meno che non ci siano richieste specifiche da parte delle scuole». La collega con delega al Bilancio ha quindi messo sul piatto i numeri ed è emerso che per sostenere il mantenimento delle scuole, la Provincia spende circa 1,9 milioni di euro all’anno tra utenze, affitto delle palestre, pulizie, trasporti, assicurazioni, arredi e personale. L’assessore Tomsic ha in ogni caso assicurato che per quest’anno la copertura sarà totale. I problemi inizieranno dall’anno prossimo. A trovare il denaro dovranno essere i Comuni: «O lo metteranno loro o si attiveranno per ottenere dei contributi dalla Regione», le sue parole.

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