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Deceduta a 109 anni la nonna di Gorizia

Da mesi ospite a Villa San Giusto dove aveva incontrato Cecilia Seghizzi, è morta Renata Crali, sorella del pittore

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Il recente incontro tra Cecilia Seghizzi (a sinistra) e Renata Crali  

GORIZIA Si è spenta all’età di 109 anni Renata Crali. Era la persona più vecchia di Gorizia ed era sorella di Tullio Crali, artista di fama internazionale ed antesignano dell’areopittura del movimento futurista.

La donna era nata a Zara nel lontano 1907, quando, nel 1922 la sua famiglia si era trasferita a Gorizia. Nello stesso tempo alternava la sua residenza anche con la città di Milano dove risiedeva il fratello Tullio. Renata Crali aveva sposato l’ingegnere goriziano Bruno Grion. Dopo un breve periodo di lavoro professionale, Renata si era completamente dedicata alla famiglia. Una figura dolce, gentile e riservata che ha trasmesso tutto il suo amore ed affetto al marito ed ai figli orientandoli sempre sulla strada del bene e della solidarietà.

Ma contemporaneamente seguiva anche il percorso artistico del fratello le cui opere spaziavano oltre i confini nazionali allargandosi verso sempre più ampi orizzonti di assoluto valore. Infatti non si contano le sue preziosità pittoriche che avevano trovano esposizione a Parigi nel ’32 per la prima mostra di areopittura, poi alla quadriennale di Roma, nel ’35 - ’39 e ’43, alla Biennale di Venezia nel ’40 e alle olimpiadi di Berlino nel ’36 in occasione della mostra internazionale d’arte sportiva. Il suo lavoro più noto “incuneandosi nell’abitato” del ’39, mostra un tuffo aereo dal punto di vista del pilota, con gli edifici sottostanti rappresentanti in una prospettiva vertiginosa.

 

 

Una volta rimasta vedova, Renata era ritornata a Gorizia dove, da spirito indipendente, viveva da sola nel suo appartamento di Corso Italia. Fino poco tempo fa trascorreva le ferie a Salvore di fronte al fascino del suo mare, praticamente la sua seconda casa. Da alcuni mesi era ospite alla casa di riposo di Villa San Giusto, è rimasta lucida fino all’ultimo.

E’ deceduta per qualche complicazione respiratoria, ma a 109 si può ben parlare di morte naturale dopo aver fatto una bella vita.

Circa due mesi fa, assieme all’amica Cecilia Seghizzi, di un anno più giovane, erano state intervistate dal giornalista Roberto Covaz che aveva messo in risalto la bellezza dell’incontro nell’impeto dei ricordi di un tempo passato. Custodi e memorie della grande storia goriziana, tra le ultime figlie di quella Nizza austriaca sognata e rimpianta da generazioni di goriziani.

Lascia il figlio Stelio Grion residente a Varese e docente di fisica con la moglie Isabella ed i nipoti Elena insegnante e Sergio, ingegnere residente a Londra. La data dei funerali non è stata ancora stabilita.

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