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L’antica Posta di Aurisina rinasce come Bed and breakfast

DUINO AURISINA. Nel Settecento, quando fu costruito, fu la prima stazione di Posta di Aurisina, con le stalle per il cambio dei cavalli e il deposito per le carrozze. Oggi, dopo una lunga e...

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DUINO AURISINA. Nel Settecento, quando fu costruito, fu la prima stazione di Posta di Aurisina, con le stalle per il cambio dei cavalli e il deposito per le carrozze. Oggi, dopo una lunga e travagliata corsa, vissuta in parallelo con le vicende di queste terre, è diventato sede del nuovissimo alloggio agrituristico “Juna”, che propone, con una formula innovativa per la provincia triestina, il servizio di pernottamento e di prima colazione, proposto però in un contesto storico ricco di testimonianze, di documenti e arredi d’epoca, gestito da Maddalena Giuffrida e dal marito, Walter Stanissa.

Nell’ambito di un progetto che vuole coniugare l’ospitalità con la cultura e la memoria, ciascuna delle cinque stanze dedicate agli ospiti porta una specifica denominazione: si va dalle Sorgenti all’Obelisco, dall’Orologio al Picchio, per finire con il Ponte. Ma non basta: le stanze sono arredate con letti a baldacchino e mobili d’epoca, bauli che hanno vissuto a lungo, scrittoi degni di fungere da sfondo a qualche film in costume.

«Abbiamo portato a termine approfondite ricerche storiche - spiega Maddalena, pubblicista specializzata in temi che riguardano l’alimentazione e la salute - perché vogliamo che i nostri ospiti si possano immergere in un’atmosfera carsica originale in tutto e per tutto». Walter, che è titolare di un’impresa agricola, garantisce agli ospiti fiori e piante del posto, oltre a ortaggi e verdura a chilometro zero. «Un servizio che speriamo possa essere valutato e completo da chi verrà qui a soggiornare - riprende Maddalena - e magari a scoprire la storia di Aurisina e di Trieste».

All’inizio della prima Guerra mondiale la costruzione fu trasformata in trattoria, con annesso magazzino della Dreher sull’altopiano carsico. Subito dopo l’esplosione del conflitto, fu requisita dall’esercito austroungarico, che la trasformò in ospedale da campo, per accogliere i feriti del fronte italiano.

(u.s.)

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