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Trieste, dalla zuppa di scarti allo stinco “marinaro” a cena con Maradona

Lo chef libanese, “star” di Masterchef, debutta all’Avalon portando in tavola il Golfo e il Carso con i vini di Kante

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Maradona Youssef, 28 anni, popolarissimo dopo Masterchef Italia 

TRIESTE. Trieste è diventata la sua patria da almeno otto anni e molti triestini non hanno fatto mistero di avere fatto il tifo per lui nell’ultima edizione di Masterchef Italia. Una kermesse che lo ha visto uscire quarto ma quasi vincitore morale, e con la soddisfazione di essere stato il più popolare e il più amato dal popolo del web.

Lui, Maradona Youssef, 28 anni, libanese, studente universitario, amante della pesca dal molo, come un qualsiasi pensionato locale, ha avuto evidentemente da fare, rincorrendo i mille impegni che si accavallano per i personaggi televisivi.

Ma adesso ha scelto con cura il posto dove fare il suo debutto triestino. L’evento è programmato per giovedì prossimo, 19 maggio, all’Avalon Wellness Center di Borgo Grotta Gigante, con inizio alle 20. Il tema della cena sarà “Trieste, il Golfo e il Carso in tavola” e la direttrice di Avalon, Federica Monfè, la descrive così:

«L’idea di portare l’estro di Maradona a rivisitare i prodotti e i sapori del nostro territorio è nata quasi per caso. Una scambio di battute e risate tra amici quali Edi Tapacino, responsabile commerciale di Kante, e lo stesso Maradona, appassionato di cucina e di Trieste, dove però non aveva ancora espresso il suo talento culinario.

Con mio grande piacere ha scelto Avalon come location per il suo primo evento enogastronomico, dove metterà in risalto le eccellenze dal golfo al mare, dalle materie prime alle particolarità del Carso come le spezie e gli aromi». «Una persona che sta bene - spiega Maradona - mangia anche con più gusto, di qui la scelta di questo centro wellness».

Ampio e di qualità il ventaglio dei prodotti che saranno messi in vetrina in quella serata. Si andrà dai prodotti di Puress.Oil di Martina Malalan, un’azienda agricola che coltiva e trasforma le piante aromatiche autoctone del Carso in spezie ad uso alimentare, all’azienda Starec con l’olio Tergeste dop, un blend tradizionale che si abbina bene a tutti i tipi di pietanze e una selezione dei formaggi Zidaric. Non mancherà inoltre la collaborazione di Illycaffè.

Ma chiaramente il protagonista assoluto della serata sarà lui, con quel nome particolare con cui il padre ha voluto omaggiare il campione argentino, nome che peraltro gli sta portando fortuna. «Partirò - racconta Maradona - con una zuppa di pesce realizzata con gli scarti del pesce e delle verdure, perché la cucina italiana mi ha insegnato che in cucina non si butta via niente. E poi la zuppa di pesce è un classico di cucina e riscalda i nostri motori digestivi».

Pescatore e ormai triestino a tutti gli effetti, Youssef non mancherà neanche di omaggiare il pesce più popolare con i suoi Sardoni su crema di formaggio e melanzane con insalata triestina, uvetta e pinoli, «che mi ricordano i Sardoni in savor, un classico della tradizione della zona».

Si entra poi nel terreno dei primi con un altro riferimento al Golfo nel Risotto agli asparagi su filetto d’orata marinato e budino di formaggio. Anche questa ricetta si abbina a un’esperienza personale. «Questo primo è un caro ricordo di una giornata di pesca vissuta insieme a mio padre, anche se in sostanza si tratta di un'altro piatto tradizionale rivisitato».

Tenetevi un po’ d’appetito, perchè il successivo Rollè di stinco di maiale ripieno di gamberi in crosta di mandorle e patate arrosto si iscrive d’ufficio tra i piatti mare e monti più sfiziosi. Dice Maradona: «Lo stinco è per eccellenza uno dei piatti tipici della tradizione triestina rivisitato in modo da poter mangiare lo stinco “un piatto invernale” anche d’estate”».

Gran finale col dolce a sorpresa. Con tanto ben di Dio non potevano mancare bevande acconce. Ci penserà Edi Kante pescando nella sua ricca cantina, mentre i barman locali offriranno dei cocktail al profumo di santoreggia del Carso. Menù, vini e accostamenti saranno presentati da Roberto Filipaz, sommelier e delegato provinciale dell’Ais.

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