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Trieste, Illycaffè cambia governance: arriva il manager esterno

Il cda nomina Massimiliano Pogliani (ex Nespresso) nuovo amministratore Il presidente Andrea Illy: «Il controllo resta familiare». Il fatturato cresce del 12%

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Andrea Illy con Massimiliano Pogliani 

TRIESTE. Illycaffè cambia governance. Nella dinasty imprenditoriale triestina (l’azienda è stata fondata nel 1933 da Francesco Illy) entra per la prima volta un amministratore delegato esterno, Massimiliano Pogliani con esperienze professionale in gruppi come Saeco, Nespresso, Nestlé Super Premium e Vertu. Andrea Illy è stato riconfermato presidente mentre la carica di vicepresidente è passata da Riccardo Illy (che in cda rappresenta l’azionista illy Spa) all’imprenditrice Marina Salamon. Fra le new entry Francesco Illy. Confermati la presidente onoraria Anna Belci Illy e Pierluigi Celli. Per il resto sono ben tre i nuovi ingressi: l’amministratore delegato della Rinascente Alberto Baldan, Roberto Eggs, Chief Operating Officer di Moncler; Douglas Hickey, Commissario generale del Padiglione Usa a Expo Milano 2015 dove illycaffè ha gestito il cluster del caffè con 13 milioni di visitatori. Nel nuovo parterre di illycaffè accanto alla famiglia entrano così nuove presenze industriali: «Questo assetto - chiarisce Andrea Illy - punta a valorizzare le diverse competenze imprenditoriali in seno alla famiglia, integrandole con talenti esterni, ma soprattutto completa il modello di illy azienda a controllo familiare e conduzione manageriale. Da molti anni sostengo infatti che la crescita è un percorso obbligato e la managerializzazione l'unica strada possibile per le imprese familiari italiane che abbiano raggiunto un certo livello di dimensione e complessità».

L’industria mondiale del caffè è in rapido consolidamento e oggi vale 80 miliardi di dollari. E illycaffè si sta attrezzando. Il fatturato consolidato 2015 del gruppo triestino è cresciuto del 12% a quota 437 milioni con un margine operativo lordo (Ebidta) pari a 66,4 milioni (+7%). Sulla posizione finanziaria netta in calo di 115 milioni (+97 milioni nell’esercizio 2014) hanno inciso le numerose operazioni straordinarie dello scorso anno e in particolare -spiegano fonti dell’azienda- l’acquisizione della maggioranza di Mitica, società specializzata nel vending: «Questi risultati-spiega Illy- confermano la validità del programma di sviluppo messo a punto l'anno scorso in particolare neisistemi porzionati e nello sviluppo dei retail monomarca nelle più importanti città del mondo». Lo scorso anno illycaffè ha lanciato un bond da 70 milioni di euro garantirsi flessibilità finanziaria e sostenere i piani di sviluppo. Sul piano industriale il retail ha continuato la sua espansione sia in Italia che all'estero (+60% la crescita del business in Cina), con l'apertura di 29 nuovi punti vendita monomarca. In Italia le vendite sono aumentate dell’8%. L’azienda scommette su una strategia di crescita che punta sull'individuazione dei migliori bar, alberghi e ristoranti in tutto il mondo per aumentare quote di mercato. La società sta cercando di spingere nel settore del consumo domestico lanciando il guanto di sfida alle capsule Nespresso sponsorizzate da George Clooney. Il peso delle vendite fuori dall'Italia oggi è pari al 63% del fatturato. L'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ha fatto registrare un +8%. Il mercato Usa, il più importante dopo l'Italia, è cresciuto del 23% (grazie al cambio favorevole euro-dollaro). É stato un anno in cui il gruppo del caffè triestino ha sviluppato nuove partnership strategiche con alcuni operatori chiave come Keurig, United Airlines per l'offerta di caffè illy a bordo degli aerei, e più recentemente Amazon.

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