Giunta in libera uscita, non tutti certi di ritrovare il vecchio lavoro
E gli assessori della giunta provinciale? Tutti presto saranno in libera uscita. Cosa faranno una volta che l’ente intermedio sarà defunto? Rimarranno in ambito amministrativo e politico, torneranno...

E gli assessori della giunta provinciale? Tutti presto saranno in libera uscita. Cosa faranno una volta che l’ente intermedio sarà defunto? Rimarranno in ambito amministrativo e politico, torneranno alle “vecchie” occupazioni o si reinventeranno il loro futuro? Tutti interrogativi legittimi.
La vicepresidente e assessore provinciale all’Ambiente Mara Cernic sembra avere le idee chiare. «Io sono esperta in europrogettazione e tornerò alla mia professione. Certo, mi piacerebbe che l’esperienza amministrativa che ho fatto in questi anni potesse essere reinvestita in qualche maniera. Vedremo».
I “bene informati” parlano di Mara Cernic come di una possibile candidata per la carica di sindaco di Gorizia ma lei schiva la domanda. Preferisce non sbilanciarsi e già quewsto la dice lunga. Non arriva un secco no.
Più diretto Federico Portelli, assessore alla Cultura, che lascia aperte tre strade: «I cittadini vogliono che mi candidi a sindaco ma, francamente, non ho ancora deciso cosa farò. Le alternative sono l’insegnamento oppure fare il ricercatore all’estero che, forse, è ancor più remunerativo».
Tornerà a fare l’insegnante anche Donatella Gironcoli, attuale assessore provinciale ai Lavori pubblici. «Una professione, quella della docente, che mi è mancata parecchio in questi anni. Nel contempo, spero che il bagaglio d’esperienza amministrativa non vada disperso. Stiamo facendo un grande lavoro con il “Comitato bollette pazze” che, ne sono convinta, continuerà anche dopo la chiusura dell’esperienza amministrativa in Provincia». Per ora è occupata con il movimento, di cui è a capo, che cerca di arginare...l’Eni. Un ruolo che l’ha resa molto popolare.
Più complicata la situazione di Ilaria Cecot, assessore al Welfare. «La prima cosa che farò da dipendente privato sarà recarmi presso l’azienda in cui lavoro da 12 anni, per verificare se esiste ancora il mio posto di lavoro. Nonostante l’obbligo di mantenere il posto per l’azienda, nel privato non è un dato così scontato ritrovarlo. Infatti, so già che in questi anni di assenza la mia posizione è stata praticamente azzerata, tant'è che da due mesi non c'è più nessuno a sostituirmi. Ascolterò cosa mi diranno, potrebbero propormi un trasferimento a Firenze, alla casa madre, oppure indennizzarmi per rendermi più digeribile il licenziamento. Di una cosa sono certa, non farò sconti, non accetterò alcuna forma di demansionamento, per rispetto della libertà democratica di ogni cittadino di accedere alla vita pubblica come previsto dallo Statuto dei Lavoratori e dalla Costituzione. Anche questa per me sarà una battaglia politica. Politicamente? Non nascondo di sentirmi uno dei candidati naturali di questo territorio per il 2018 ma prima ci sarà il 2017. Gorizia mi appartiene, come io appartengo a Gorizia, quindi non so a che titolo ed in che forma, ma so che darò il mio contributo alle amministrative del 2017».
Infine, Vesna Tomsic, assessore provinciale al Bilancio e alle Finanze. Lei, per la verità, un’idea chiara ancora non ce l’ha. «Prima di essere chiamata a fare l’assessore in Provincia - spiega - lavoravo all’Unione culturale dei circoli sloveni. Forse, tornerò lì ma, francamente, una decisione definitiva ancora non l’ho presa».
Intanto, evidenziano all’unisono tutti gli assessori provinciali c’è ancora parecchio lavoro da fare in questa fase di “passaggio delle consegne” e di definitivo smalntellamento della Provincia. Come dire che l’ente non è ancora morto e l’estate, par di capire, non sarà dedicato tanto alle vacanze quanto a chiudere la baracca. (fra.fa.)
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