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Un’Altra Trieste molla il candidato Dipiazza senza rimpianti

«La musica è finita» scrive Franco Bandelli. «E gli amici se ne vanno» canta Franco Califano. Un’Altra Trieste ha deciso all’unanimità martedì sera di “mollare” Roberto Dipiazza. Un addio sofferto,...

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«La musica è finita» scrive Franco Bandelli. «E gli amici se ne vanno» canta Franco Califano. Un’Altra Trieste ha deciso all’unanimità martedì sera di “mollare” Roberto Dipiazza. Un addio sofferto, ma definitivo. «Il direttivo di Un’Altra Trieste - all’unanimità - dopo aver analizzato tutti i passaggi fatti fin dall’appoggio alla candidatura con il Nuovo Centro Destra alle europee del 2014 al consigliere regionale Roberto Dipiazza di Autonomia responsabile (Italia Unica con Renzo Tondo), ha deciso di non sostenerlo nella corsa a sindaco della nostra città» si legge nel comunicato diramato ieri nel primo pomeriggio. Fine della musica. Per il nome del nuovo candidato bisognerà attendere ancora una settimana. C’è da aspettare le decisioni che prenderà Trieste Popolare di Paolo Rovis e Roberto Antonione, l’altra esclusa da Dipiazza. E c’è da vedere la scomposizione nazionale del centrodestra che potrebbe riservare a breve altre sorprese. «Le motivazioni della chiusura di Un’Altra Trieste a Dipiazza partono da lontano e da un percorso coerente - spiega Bandelli -. Fin dal 2009 la nostra lista civica nasce per un rinnovo della classe dirigente locale ed in particolare di quell’area di moderati che si riconosce idealmente nei valori del centrodestra. Un centrodestra evidentemente spompato da una ristretta casta, buona per tutte le stagioni, che oggi ha ricominciato a dettare ordini come se niente fosse successo. Anche Roberto Dipiazza aveva sposato questa nostra posizione e la promessa di voler costruire un centrodestra rinnovato, in primis nelle persone, per poi rimangiarsi il tutto senza dare spiegazioni. Per noi la parola data è sacra, per Dipiazza evidentemente sono sempre “parole al vento”». Un’Altra Trieste non torna indietro. «Accordi sottobanco, parola data e non mantenuta, immobilismo e ritorno al passato - conclude Bandelli - sono schemi che lasciamo volentieri a Roberto Dipiazza». La musica è finita e gli amici se ne vanno. (fa.do.)

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