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Aggredita a Fiumicello da due uomini

La denuncia di una ragazza di 23 anni che stava uscendo dalla palestra a Papariano. Indagine dei carabinieri di Aquileia

2 minuti di lettura
Un'immagine di archivio di violenza sulle donne 

FIUMICELLO. Aggredita all’uscita dalla palestra da due uomini incappucciati. È successo mercoledì sera a Papariano, frazione di Fiumicello, dove una giovane di 23 anni, che aveva appena terminato un corso di ginnastica e si accingeva a fare rientro a casa con la sua Lancia Y, è stata trascinata fuori dall’abitacolo e sbattuta contro la vettura. Fotogrammi da incubo, sfumati solo per il tempestivo intervento di un uomo sulla quarantina, che attraversando via Cortona con la sua macchina e notando l’anomala scena, ha abbassato il finestrino e chiesto se fosse tutto a posto.

L’intervento dell’estraneo è bastato a far desistere i due malintenzionati, che sono risaliti a bordo dell’auto scura, simile a una Fiesta, condotta da un terzo individuo, forse un palo, già col motore acceso e pronta a dare gas. Illesa, ma sotto choc la ragazza, di corporatura minuta, è risalita sulla Y ed è scappata verso casa, a San Lorenzo di Fiumicello. Lì, assieme alla mamma, ha chiamato i carabinieri della stazione di Aquileia, cui sono affidate ora le indagini coordinate dalla Compagnia di Palmanova, che si sono precipitati sul posto. La giovane, pur spaventata e molto provata per quanto avvenuto poc’anzi, ha descritto minuziosamente la scena, che poi è stata raccontata anche dalla madre, Laura Braidot, su Facebook, in un post che in meno di 24 ore ha raccolto oltre un migliaio di condivisioni.

ATTENZIONE!ANCHE QUESTO SUCCEDE A FIUMICELLO!Ieri sera 9 marzo, mia figlia esce dalla palestra a Papariano ... ore...

Pubblicato da Laura Braidot su Mercoledì 9 marzo 2016

I fatti, dunque. Sono passate le 19 da una manciata di minuti quando la ragazza, che ha un lavoro e frequenta la palestra di via Cortona a Papariano, si dirige verso la sua auto. L’ha lasciata in sosta in un punto più appartato e meno illuminato, vicino a un negozio di tessuti. Il grande parcheggio solitamente impiegato risulta infatti esaurito. All’uscita dal corso, invece, sono rimaste solo due vetture, la sua e un’altra. La 23enne sale sulla Y e si accinge a partire. Non fa in tempo a completare l’azione che qualcuno le spalanca la portiera. Sono due ragazzi - sempre stando al racconto della giovane - con cappuccio in testa e un berretto con frontino, vestiti con abiti scuri. Le chiedono una sigaretta. «Non ce l’ho», risponde semplicemente lei e cerca di richiudere l’auto. Non fa in tempo. La scagliano fuori dall’abitacolo e la intrappolano contro la carrozzeria.

Poi parlottano tra di loro in una lingua che la ragazza non coglie precisamente, ma che a suo dire potrebbe trattarsi di rumeno o albanese. È in quel momento che un passante spezza la scena. «Ed è una gran fortuna - commenta in seguito Laura Braidot, che ha voluto segnalare il fatto affinché non si ripeta -, perché non voglio neppure pensare cosa quei due intendessero fare a mia figlia». Ma è a quel passante, che poi ha proseguito la corsa nella medesima direzione del terzetto, cioè via Cortona, che la donna, al pari dell’Arma, si rivolge ora, pregandolo di farsi avanti. Lo vuole ringraziare e chiedergli se, per caso, abbia raccolto la targa di quell’auto scura o comunque possa fornire ulteriori dettagli sugli individui, descritti con barba incolta. I carabinieri, che indagano sul fatto ancora dai contorni oscuri, propendono per l’ipotesi di un reato contro il patrimonio. Potrebbe trattarsi di una tentata rapina. Gli inquirenti ipotizzano che il terzetto puntasse all’auto della ragazza per compiere un colpo in zona.

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