La frontiera macedone presa d'assalto dai migranti VIDEO
Centinaia cercano di sfondare il cancello e la recinzione col filo spinato: respinti dagli agenti con i gas lacrimogeni. Una trentina di feriti, anche donne e bambini. La disperazione di migliaia di profughi che continuano ad ammassarsi dalla parte greca del confine

TRIESTE Gruppi di migranti sono riusciti a sfondare un tratto della barriera al confine tra la Grecia e la Macedonia per cercare di entrare in Macedonia e dirigersi verso Nord.
I disperati - ammassati ormai a migliaia alla frontiera chiusa ermeticamente da alcuni giorni - sono stati respinti dalle autorità macedoni con l'uso della forza. I migranti, al grido di "Aprite il confine", hanno lanciato sassi contro la polizia macedone che ha risposto utilizzando in abbondanza gas lacrimogeni, scudi e manganelli.
L'assalto dei migranti alla frontiera macedone
Migranti feriti dopo l'assalto alla barriera macedone
Lunedì mattina qualche centinaia di migranti - circa 500 secondo la polizia - avevano oltrepassato il cordone di sicurezza formato dai poliziotti greci e avevano raggiunto il cancello metallico posto sui binari usato per far defluire il traffico ferroviario tra i due Paesi, mentre il resto del confine è chiuso da reti e filo spinato. Per il momento non ci sono notizie di arresti, mentre almeno 30 persone, compresi un gran numero di bambini, sono rimaste ferite negli incidenti. Un contuso anche tra gli agenti di polizia schierati da Skopie. La situazione alla frontiera resta molto tesa.
Circa 6.500 persone si trovano in quel tratto di confine su territorio greco, alcune delle quali anche da otto giorni, con riserve molto limitate di acqua e cibo. Da parte loro, le autorità macedoni lasciano passere solo un numero molto limitato di migranti ogni giorno, mentre da Sud arrivano alla frontiera un migliaio di profughi al giorno.
Nel frattempo, poco più a Nord, appena 400 migranti sono entrati in Serbia dalla Macedonia nelle ultime 24 ore e sono in attesa di proseguire il viaggio della speranza verso la Croazia nei prossimi giorni. Le autorità serbe dovrebbero organizzare in giornata (lunedì) il trasferimento in Croazia di altri 500 profughi, mentre in Serbia è atteso l’arrivo di circa 500 profughi, anch’essi provenienti dalla Macedonia. In sostanza, sta venendo attuato il piano messo a punto nei giorni scorsi durante il vertice di Vienna convocato dall'Austria, quando - alla presenza dei rappresentanti di tutti gli Stati interessati dal cosiddetto "flusso balcanico" tranne la Grecia - è stato deciso in maniera unanime di far transitare lungo la direttrice Sud-Nord non più di 580 migranti al giorno.
Dura la reazione di Laura Boldrini: «Laggiù sta succedendo qualcosa di indegno». Con queste parole la Presidente della Camera dei Deputati, in visita istituzionale a Londra, ha definito gli scontri fra forze di polizia e migranti avvenuti al confine fra Macedonia e Grecia. «Sono scene che l'Europa, il continente dei diritti umani, non dovrebbe mai offrire».
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