Trieste, Menis detta la rotta grillina: «Puntiamo al ballottaggio»
Il candidato sindaco di M5S sulla giunta Cosolini: «Amministrazione di basso livello. Dare una svolta non sarà un problema»

TRIESTE Sul programma non si sbilancia ancora: «Lo stiamo definendo assieme ai gruppi di lavoro. Sarà presentato nei prossimi giorni». Ma politicamente non si risparmia, bocciando senza mezzi termini il quinquennio di Cosolini in municipio e ribadendo con forza il traguardo del ballottaggio per il MoVimento 5 Stelle Trieste. Paolo Menis, il candidato sindaco grillino per le elezioni di giugno, scalpita e lancia la sfida agli avversari.
Menis, partiamo dalla sua investitura via web: si aspettava un risultato del genere? In termini assoluti, mi aspettavo questi numeri (ha sconfitto Sabia con 108 voti contro 65, ndr), considerato che le primarie online hanno oggettivamente alcuni limiti. Non mi attendevo, invece, questa differenza in percentuale con Paola Sabrina Sabia.
Alla fine, il 62% per lei e il 38% per la sua rivale. Si è chiesto come mai? Io partivo oggettivamente da una posizione di vantaggio, essendo conosciuto per l’attività svolta in questi cinque anni in Consiglio comunale assieme a Stefano Patuanelli. Attività che viene pubblicata in rete.

Ha sentito Sabia dopo la chiusura della votazione? A voce non ci siamo ancora sentiti. Lo faremo nei prossimi giorni. Sia io sia lei non pensavamo che il voto sarebbe avvenuto martedì, come poi è stato. Stiamo ancora metabolizzando l’esito.
Secondo qualcuno, la vostra battaglia interna al movimento vi ha “accomunati” ai partiti tradizionali. Credo sia normale che queste cose succedano visto che siamo un movimento in crescita, nel quale ci possono essere visioni diverse su come si sta portando avanti l’attività. La stessa dinamica si è verificata in altre città con numeri di abitanti simili al nostro: ci si confronta e si sceglie il candidato migliore. Soprattutto dai partiti abbiamo ricevuto critiche e hanno parlato di assimilazione agli altri: rispondo (a centrodestra e centrosinistra, ndr) che siamo i primi ad avere scelto il candidato sindaco.
Guardando al voto di giugno, l’obiettivo è allora più ambizioso di quello fissato nel 2011? Cinque anni fa le condizioni erano diverse. Puntavamo a entrare in Consiglio comunale: ero pessimista, ma ce l’abbiamo fatta. Adesso l’obiettivo è arrivare al ballottaggio, ma soprattutto rivolgerci ai cittadini con coerenza e un programma sostenibile.
In chiave ballottaggio, chi è l’avversario più forte? Dipiazza, se sarà effettivamente il candidato sindaco del centrodestra. Il più debole, invece, Cosolini: quindi sarebbe l’avversario da preferire, per noi. Ha governato per cinque anni e il giudizio negativo sulla sua opera si sente tutti i giorni dalla gente. L’amministrazione Cosolini è stata di basso livello. Di fatti realizzati ce ne sono stati molto pochi. Faccio alcuni esempi: il Piano del traffico più volte annunciato, alla fine non è mai stato attuato, e poi il processo di svendita dell’ex municipalizzata (AcegasAps, ndr) con il risultato di servizi inferiori e una città sempre meno pulita. E poi un Piano regolatore poco coraggioso. Sono solo alcuni esempi dei fallimenti di Cosolini.

E se invece le primarie del centrosinistra le dovesse vincere Russo? Secondo me ha tentato un’operazione di marketing. Anche Russo si è reso conto di come il giudizio sull’amministrazione Cosolini sia negativo. Comunque, che nei fatti fra Cosolini e Russo ci possa essere differenza, ho qualche dubbio. Il senatore lancia slogan sulla città metropolitana che non hanno alcun fondamento. Ha dichiarato l’altro giorno che con la città metropolitana arriverebbero i soldi per sistemare la galleria di piazza Foraggi, ma quel denaro è già stanziato: il problema è che non c’è stato il via libera per allentare il patto di stabilità e quindi usarlo. Invece che parlare di città metropolitana, Russo potrebbe fare una telefonata a Renzi e dirgli di sbloccare la situazione...
Da un lato il duello nel Pd, dall’altro Forza Italia che in ambito locale frena su Dipiazza. Si è fatto un’idea in proposito? Non conosco le loro dinamiche. Si tratterà di lotte intestine. Ma credo che alla fine Dipiazza sarà anche il candidato di Fi. Poi, dei rapporti fra le diverse anime forziste non so nulla né mi interessa.
Con le altre liste civiche e gli indipendentisti in campo, pensate di poter dialogare? Al di là dell’istanza indipendentista che non sposiamo perché siamo un movimento nazionale, sul punto della valorizzazione del Porto franco internazionale si può lavorare assieme a chi la sostiene. Lo riteniamo uno strumento utile e importante. Se potremo portare avanti il tema con altre forze, ben venga. In linea generale il nostro approccio sui differenti temi non è mai di parte, ma valutiamo nel merito, di volta in volta.
In caso di M5S al ballottaggio, dunque, chiederete l’appoggio di determinate forze cittadine? Non chiediamo appoggio o apparentamenti. Non è nel nostro stile lanciare appelli al voto. I singoli cittadini hanno l’autonomia e l’intelligenza per scegliere da soli.
Continuate a promettere una svolta alla politica cittadina, qualora vinciate? Rispetto all’ultima amministrazione Cosolini non sarà un problema dare una svolta. Quanto ai precedenti dieci anni di Dipiazza, ricordo che non ha risolto la questione Ferriera e si è corso il rischio di svendere il territorio, come ambiente e sicurezza, in nome del rigassificatore per aspetti economici: compatibilità ambientale in cambio delle famose royalties.
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