In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Trieste, Russo: «Renzi sa già tutto. E voglio altri avversari»

Il senatore lancia oggi la sua campagna: «Spero in un voto gratuito e di coalizione. La consultazione dev’essere una festa di democrazia, non un gioco interno al Pd»

2 minuti di lettura
Francesco Russo 

TRIESTE «Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e Lorenzo Guerini (vicesegretario del Pd con Debora Serracchiani, ndr) sono informati della mia iniziativa. Li ho avvisati personalmente la sera stessa dopo la direzione in cui ho chiesto le primarie. Sono a conoscenza». Il giglio magico del Pd, insomma, è stato avvisato della candidatura del senatore lettiano. A Roma, probabilmente, conoscono anche i contenuti del sondaggio Ipsos di Nando Pagnoncelli.

Non c’è un mandato romano, ma in ogni caso il senatore Francesco Russo non agisce all’insaputa dei vertici nazionali del partito nella sua sfida al sindaco in carica Roberto Cosolini. Oggi ci sarà il lancio della campagna di comunicazione per le primarie che devono essere ancora convocate e definite (“Non è mai troppo tardi”, possibile slogan).

Russo lancia la sua candidatura alle primarie

«Le primarie devono essere una grande festa di democrazia. Per questo spero che come a Muggia ci sia partecipazione aperta e voto gratuito», mette le mani avanti Russo. Niente 2 euro da versare ai gazebo. Ma non basta. Il senatore chiede che le primarie siano di coalizione. «Questo permetterebbe di recuperare dei pezzi di sinistra che fino a questo momento sono stati esclusi.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Trieste, Serracchiani si schiera a sostegno di Cosolini]]

Dal momento che si rimette tutto in discussione, anche dal punto di vista programmatico, io sarei lieto che anche qualcuno di Sinistra italiana ci ripensasse e si presentasse alle primarie. Inclusi i “compagni” (dice proprio così, ndr) di Sel che hanno già aderito. Per fare delle primarie aperte e democratiche servono altri candidati. Non ha senso ridurre le primarie a un gioco interno al partito che riguardi solo la nomenclatura. Le primarie appartengono al popolo. E sono nella natura del Pd», aggiunge Russo.

Nessuna preclusione per il voto cinese (come a Milano) o serbo (nel 2011 i cinesi votarono per Cosolini e i serbi per Andolina, ndr). «Ci devono essere delle regole che impediscano gli abusi. Ma è ovvio che possono votare anche le comunità di stranieri attive in città. Se votano consapevolmente non ho nulla in contrario. Io sono per un voto aperto», spiega Russo che risponde anche alle critiche («La carognata che hai fatto supera ogni e qualsiasi spiegazione», gli manda a dire l’ex presidente cattolico Tarciso Barbo) che gli continuano a piovere dal Pd provinciale: «L’apparato del mio partito mi etichetta come ribelle.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Russo: «Costretto a farmi avanti, con Cosolini ci si schianta» VIDEO]]

Cosa ho fatto? Una cosa terribile: ho chiesto le primarie, ho proposto che siano i cittadini a scegliere il prossimo candidato sindaco del centrosinistra. È troppo tardi? No. Il Pd ha indetto le primarie in tutta Italia il 5 marzo. Quindi il tempo c’è. Indebolisco il mio partito? Siamo sotto di quasi 10 punti a quattro mesi dal voto. Così si perde sicuro». Una stoccata anche all’avversario: «Ho dichiarato fin da subito che, nel caso in cui Cosolini vincesse le primarie, sarei il primo al suo fianco a dargli una mano nella futura campagna elettorale. Noto con dispiacere che lui a domanda diretta non ha risposto. Io lotto per quello in cui credo, seguendo le regole che il mio partito si è dato. Ma se perdo non scappo via con il pallone». (fa.do.)

I commenti dei lettori