Al Maggiore apre il museo delle scienze sanitarie
Taglio del nastro al piano interrato con la mostra dedicata alla Grande guerra Presentato lo “Scalpcooling” che contrasta l’alopecia durante la chemioterapia

Trieste da ieri ha un museo in più, quello dedicato alle scienze sanitarie, che ha la sua sede nel piano interrato del nuovo polo tecnologico dell’ospedale Maggiore. L’inaugurazione della nuova struttura, alla quale si può accedere sia da via Gatteri sia da via Stuparich, è avvenuta nel corso di una cerimonia che ha raccolto, nella sala delle conferenze del polo, autorità istituzionali e del mondo della sanità locale e nazionale, intervenute anche perché nell’occasione è stato presentato lo studio, chiamato con un inglesismo “Scalpcooling”, nato per contrastare l’alopecia durante la chemioterapia «che rappresenta - è stato sottolineato - un importante impegno per il miglioramento della qualità della vita soprattutto per quanto riguarda le donne».
L’evento, promosso di concerto dall’Azienda ospedaliero-universitaria “Ospedali riuniti” di Trieste, dall’Azienda per l’assistenza sanitaria n. 2 “Bassa friulana-isontina”, dal Dipartimento di scienze mediche, chirurgiche e della salute, dall’Università, dal Sistema museale d’ateneo e dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), è stato caratterizzato dall’intervento di Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lilt, noto oncologo senologo e componente del Consiglio superiore della sanità. «Oggi – ha spiegato – nel 61% dei casi di insorgenza di tumore si arriva alla guarigione, ma possiamo puntare all’80%. Questo significa però – ha precisato – che il cancro sta diventando una malattia cronica, perciò diventa fondamentale proseguire sulla strada della Lilt, cioè migliorare il rapporto con il paziente sotto il profilo psicologico».
La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha parlato di «bell’esempio di lavoro di gruppo fra strutture della sanità pubblica e Lilt», tornando poi sul discusso tema della riforma sanitaria. «Con le novità introdotte – ha sottolineato – abbiamo messo al centro di tutto la persona, perché dobbiamo assicurare a tutti il meglio della medicina». Il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria, Nicola Delli Quadri, ha ricordato «gli eccellenti risultati della sanità triestina», mentre il direttore del Dipartimento di scienze mediche, chirurgiche e della salute dell’Università, Roberto Di Lenarda, ha evidenziato «l’importanza dell’evoluzione storica nella medicina».
L’assessore regionale per la Salute, Maria Sandra Telesca ha ribadito che «non bisogna pensare che la perdita di capelli di un paziente sottoposto a cure chemioterapiche sia un fattore secondario perché davanti a noi abbiamo sempre una persona». Dello studio contro l’alopecia ha parlato Alessandra Guglielmi, direttore della Struttura complessa di Oncologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria, che lo ha definito «il risultato di una sinergia tra enti pubblici e associazioni no profit che si occupano della salute dei pazienti per portare un importante contributo all’attenzione e all’aiuto alla persona anche nella sua sfera emotiva». In relazione al Museo, Vanessa Nicolin, responsabile del Sistema museale d’ateneo, ha annunciato che, dopo la mostra inaugurata ieri, intitolata “Triage durante la Prima guerra mondiale”, si procederà «con altri eventi che riguarderanno diversi aspetti della storia della medicina».
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