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Trieste, la Lega apre su Dipiazza e spiana la strada all’intesa

Salvini incontra l’ex sindaco: «Candidato? Perché no. Noi pronti al passo indietro» Fratelli d’Italia conferma: «Stiamo chiudendo». Forza Italia: «È un nome forte»

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Il leader leghista Matteo Salvini 

TRIESTE «Perchè no». Roberto Dipiazza incontra Matteo Salvini al Bar Rex e incassa un “why not” alla sua candidatura. Il centrodestra, nella giornata più difficile, sembra trovare la “quadra” sul nome dell’ex sindaco. Il leader leghista, con indosso solo un maglioncino verde pisello nonostante il gran freddo, mette sul conto del bar di Galleria Protti un passo indietro della Lega e del suo giovane segretario Pierpaolo Roberti (in campo da un anno come candidato sindaco). «Dipiazza? Perché no. Prima però bisogna partire dai programmi, dalle cose da fare: dal porto, dalla viabilità, dal lavoro, dalla sicurezza e dai quartieri. Il nome del candidato è l’ultimo dei nostri problemi e siamo anche disponibili a fare un passo indietro» scandisce chiaro il leader leghista ai cronisti che l’assediano.

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Al bar Rex per un caffè con Salvini arriva anche Fabio Scoccimarro, segretario regionale di Fratelli d’Italia, che annuncia che Dipiazza è pronto a incontrare anche Giorgia Meloni che dovrebbe arrivare a Trieste il 10 febbraio per il “Giorno del ricordo”. «Un candidato sindaco deve fare squadra con i tre partiti più importanti del centrodestra. Per questo penso che Dipiazza sia venuto da Salvini e per questo verrà dalla Meloni» spiega Scoccimarro. Una doppia investitura, insomma. In attesa che la mitica “fucina” allestita qui da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia “fonda” qualcosa.

«Se dipendesse da me avrei già chiuso la partita mesi fa» aggiunge Scoccimarro. Non è lui ad avere dubbi. «Inutile che ci giriamo intorno: stiamo chiudendo su Dipiazza e su un programma condiviso» aggiunge Scoccimarro. Che apre anche al coinvolgimento di Vittorio Sgarbi: «Gli ho proposto di fare l’assessore alla Cultura l’ultima volta che è venuto a Trieste. Non è una battuta». Alla faccia delle gemelle Kessler evocate da Sandra Savino, coordinatrice regionale di Forza Italia, ieri impegnata a Roma.

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«Le prossime amministrative saranno una prova per il governo ma noi innanzitutto vogliamo rilanciare le città, troppo ferme, a Trieste come a Pordenone, a Milano come a Bologna e a Roma» spiega ai cronisti Salvini scortato a vista dal candidato sindaco Roberti e dal capogruppo alla Camera, il triestino Massimiliano Fedriga. «Quello di Dipiazza è uno dei nomi sul tavolo. L’incontro di oggi non era casuale» conferma Fedriga. «Ci sono amministrazioni che si sono sedute sul lavoro di altre e che non lasciano in eredità ai cittadini niente di nuovo se non problemi di insicurezza e di fabbriche dismesse» continua Salvini.

«Per quanto riguarda le amministrative in Friuli Venezia Giulia noi siamo pronti a ragionare con chiunque voglia rilanciare Trieste e Pordenone. Più ampia è la coalizione, meglio è. Il simbolo della Lega ci sarà visto che in tanti si stanno avvicinando al movimento e quindi contiamo di avere un ottimo risultato. Se poi il premier Renzi toglie il disturbo meglio ancora». Resta comunque il veto sull’Ncd (Nuovo centrodestra), il partito del ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Chi sta governando con Renzi, e penso al “ministro dell’invasione clandestina”, non ha niente da spartire con la Lega».

E Forza Italia? La convergenza su Dipiazza traspare anche da un enigmatico tweet della Savino in risposta ai “complimenti” di Vittorio Sgarbi («Sono una nonna di 55 anni felice»).

«Trieste ha un candidato forte» è il finto hashtag agganciato al tweet iniziale. Un candidato forte che c’è ma non si vede. Non ha un nome, per esempio. «Il nome? Lo scopriremo solo vivendo» aggiunge l’onorevole triestina con un passato da assessore alle Finanze in Comune e Regione. Il candidato forte non è sicuramente Sgarbi. Potrebbe però essere Dipiazza. «È nella rosa dei nomi forti» si lascia scappare a denti stretti la parlamentare forzista. E il ticket elettorale Dipiazza-Sgarbi sul qualche è stato aperto persino un sondaggio online? «Chi sarà sindaco si sceglierà il suo vice». Non dice nulla di più la Savino. Del resto per il ruolo di vicesindaco è in corsa anche Bruno Marini. E ben da prima di Sgarbi.

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