Brazza, mano al portafogli contro il calo delle nascite
Comune di Bol: somme crescenti ai genitori, fino a 12mila euro per il quinto figlio. Nel 2015 i nati sono stati il doppio dei morti. Il sindaco: la nostra politica funziona

SPALATO. In una Croazia dove si sprecano i lamenti per la difficilissima situazione demografica, particolarmente nelle isole, c’è un esempio positivo: un’isola (letteralmente) felice nel mare di cifre che testimoniano la scarsa volontà dei croati di migliorare il tasso di natalità del Paese. Sull’isola dalmata di Brazza (Bra› in croato) è probabilmente il denaro – sotto forma di “indennità” – a fare la differenza. Il comune di Bol, votato al turismo e famoso per la sua spiaggia, il Corno d’Oro, accoglie i neonati mettendo mano al portafoglio. Con somme destinate appunto ai genitori. Per il primo bebè si ricevono settemila kune, circa 920 euro; al secondo arrivano in casa 15mila kune (duemila euro); al terzo la cicogna irrobustisce il conto dei neogenitori di 30mila kune, che al cambio fanno quattromila euro. Se poi mamma e papà decidono di insistere, arriva per il quarto pargolo la strenna di 60mila kune, ottomila euro. Una sorta di vincita alla lotteria è riservata poi per il quinto figlio: 90mila kune, pari a 12mila euro. Nessuno in Croazia è mai arrivato a tanto e ne è conscio il sindaco di Bol, Tihomir Marinkovic: «Ci stiamo impegnando al massimo per stimolare la natalità in quest’isola che conta 14.500 abitanti», ha detto: «Voglio sottolineare che il comune assegna settemila kune alle coppie che decidono di avere un figlio tramite fecondazione artificiale. Senza bambini non c’è futuro, e una Brazza senza isolani non serve a nessuno. Negli ultimi decenni non abbiamo avuto famiglie con quattro o più figli, ma la speranza - aggiunge il sindaco - è che le nostre misure riescano a invertire la tendenza».
Anche se nelle famiglie a Bol ci si ferma a un massimo di tre figli, il numero dei nati supera di parecchio quello delle persone decedute. L’anno scorso a venire alla luce sono stati 27 bambini, mentre 14 sono gli isolani morti. «Crediamo che la nostra politica – ha detto ancora il primo cittadino – stia dando ottimi frutti. Vantiamo inoltre un asilo infantile dai contenuti moderni, una scuola elementare e due medie superiori, centro culturale, sala di lettura, associazioni sportive e artistiche. Inoltre assegniamo borse di studio ad allievi delle medie e studenti».
Quanto avviene a Bol è sicuramente un caso isolato. Si badi che questo comune non è però tra i più ricchi della Dalmazia e nel resto del Paese. Né in Istria oppure nel Quarnero si allentano in simile modo i cordoni della borsa (cioè delle casse comunali) per avere un maggior numero di fiocchi rosa e azzurri.
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