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Gorizia, alla Casa Rossa ciclabile fantasma VIDEO

La sistemazione della rotonda ha creato situazioni paradossali che mettono in trappola i turisti (e i goriziani) in bicicletta

2 minuti di lettura
Il cordolo della rotonda determina la fine improvvisa di uno dei percorsi ciclabili 

GORIZIA Mentre in Germania le autostrade ciclabili sono realtà e in Italia (nel Pistoiese) è stato costruito il primo tratto di 104 chilometri della futura ciclabile Bologna-Firenze, Gorizia si distingue per la pista ciclabilePeter Pan”. Così l’ha definita il ciclista goriziano Nevio Costanzo che sul blog Forum Gorizia ha postato un video da lui filmato nella zona del piazzale della Casa Rossa.

C’è da stupirsi nel constatare il numero di incongruenze che si susseguono in poche centinaia di metri. Il tutto a scapito dei ciclisti che di punto in bianco, se non viene posta la giusta attenzione, dalla pista ciclabile si trovano improvvisamente scaraventati sulla strada normale in balia di vetture che, anche in quel tratto, non lesinano sulla velocità. Procedendo verso il piazzale, sulla corsia ciclabile di destra, superata via Toscolano tutto procede bene fino al civico 18 di via Blaserna. Qui improvvisamente la striscia gialla che delimita la ciclabile sparisce. Si procede cautamente vicino al marciapiede e poi ecco improvvisamente comparire la striscia gialla davanti al civico 28.

Gorizia, la ciclabile-fantasma

Ma i ciclisti diretti verso via Giustiniani da quel momento sono costretti a procedere a occhio. Il buon senso invita ad attraversare su zebrato via Blaserna, direzione confine, sulle strisce pedonali e poi reimettersi sulla ciclabile al bordo del piazzale. Peccato che in questi giorni, proprio a fianco della pista, sia stato allestito il deposito materiali dell’impresa che provvederà a sistemare alcune strade cittadine. Con tanto spazio a disposizione, hanno posizionato il recinto di rete elettrosaldata proprio a pochi millimetri dalla ciclabile.

L’alternativa al buon senso di cui sopra è proseguire diritti da via Blaserna verso via Giustiniani correndo il rischio di essere investiti da chi, alle spalle del ciclista, gira a destra verso il confine o di chi, a fronte, gira a sinistra. Superati incolumi questo snodo si può pedalare in relativa serenità lungo il bordo del piazzale ma giunti in prossimità delle rotonda ecco materializzarsi il rebus. Girando a destra, verso il valico, la pista ciclabile svanisce nel nulla all’altezza di via Cravos.

Girando a sinistra e attraversando le strisce - sprovviste di segnaletica per ciclisti - ci si ritrova sostanzialmente davanti al cordolo del marciapiede, separato dal bordo giallo e nero della rotonda sperimentale. Il ciclista distratto rischia di incunearsi in mezzo per ritrovarsi pochi metri dopo in trappola.

Sull’altro lato della strada - da via Giustiniani verso via Alviano - la sparizione della pista ciclabile, dopo il passaggio pedonale, è preceduta dalla sistemazione del bordo della rotonda in posizione quasi ortogonale alla ciclabile stessa. Con la conseguenza che al ciclista sono richieste doti di ciclocrossista prima di trovarsi comunque nel vicolo cieco della ciclabile “Peter Pan”.

Detto ciò va specificato che quella di Costanzo non è una critica fine a se stessa. Anzi, è un contributo a migliorare la rete ciclabile cittadina che allo stato, come ricorda Costanzo, non è inclusa nel progetto della grande ciclabile dell’Isonzo, vettore che gli esperti ritengono importante volano per lo sviluppo turistico.

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