Trieste, i saldi partono oggi sotto buoni auspici
Dopo sette anni di un continuo calo delle vendite Confcommercio si attende un aumento rispetto al 2015

TRIESTE Dopo 6-7 anni trascorsi sotto il mesto segno “meno”, stavolta la stagione dei saldi, che inizierà oggi, dovrebbe finalmente invertire la rotta e proporre così un sospirato “più”. Un “più” che non sarà scintillante, che va rapportato in linea tendenziale con lo scorso anno, ma che comunque rappresenta la soluzione di una negativa continuità statistica.
Franco Rigutti, vicepresidente di Confcommercio Trieste ed esperto delle vendite al dettaglio, preferisce non fare oroscopi sul quantum del possibile aumento, ma rileva che il sentiment degli operatori, anche alla luce delle primissime indicazioni offerte dal periodo festivo, sembra favorevole.
«A parte il turismo di cui abbiamo concreti riscontri - prosegue Rigutti - ci risulta il buon andamento di alcuni comparti merceologici al dettaglio, come l’elettronica e l’abbigliamento-calzature». L’ufficio studi nazionale Confcommercio stima per il 2016 una crescita delle vendite in saldo pari al 3%, il che, tradotto in cifre, significherebbe circa 350 euro in più per famiglia e un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro.
Ma sarà l’effettiva risposta dei consumatori a confermare o meno le aspettative più ottimistiche o comunque meno pessimistiche in capo al dettaglio. Il test degli iscritti alla Confcommercio triestina è al riguardo sicuramente probante, essendo un “campione” composto da circa 600 esercizi organizzati in 29 associazioni.
«I saldi, come tradizione, dureranno oltre due mesi fino alla fine di marzo - riprende Rigutti - ma di regola sono le prime settimane quelle più importanti. I saldi sono una componente non irrilevante nel bilancio di un esercizio al dettaglio, perchè, sommando quelli invernali e quelli estivi, si arriva al 30-35% del totale venduto. E i saldi invernali incidono di più rispetto a quelli estivi, diciamo per un 20-25%». Rigutti valuta positivamente il fatto che, a differenza di alcuni regioni del Mezzogiorno, i saldi inizino lo stesso giorno su quasi tutto il territorio nazionale, «così si evitano - commenta - le lotte tra aree commerciali limitrofe»
Invece c’è un problema, che insiste sul mercato da 2-3 anni e sul quale Rigutti non intende mollare il punto: le vendite promozionali. «Lungo l’intero arco di un anno, per correre dietro alla grande distribuzione - narra l’esponente di Confcommercio - si va intensificando questa tipologia di offerta, che avviene in maniera anomala, rischiando così di inficiare senso e validità dei saldi».
«Perchè la vendita promozionale - insiste Rigutti - ha un perchè se propone alcuni articoli in un determinato momento dell’anno. Ma se per tutto l’anno si vende scontato l’intero campionario, dove sta l’effetto-promozione?». E’la ragione per cui Rigutti giudica con favore l’iniziativa assunta da alcune Regioni che hanno vietato le vendite promozionali nei periodi antecedenti ai saldi».
Questo è uno degli argomenti su cui la delegazione di Confcommercio Fvg discute con il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello. E i temi di confronto non mancano, dalle chiusure settimanali alla regolamentazione degli outlet.
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