Passa il Piano sanitario, 24 i voti favorevoli
Dieci i contrari fra i quali il Comune di Gorizia: «Territorio martoriato a sufficienza. Troppi tagli e ridimensionamenti»

Alla fine, è passato. Ma al contrario degli anni passati l’unanimità è rimasta un miraggio. Il Piano attuativo locale (Pal) dell’Aas Bassa Friulana-Isontina, che tanti mal di pancia aveva procurato ai sindaci, ha ottenuto 24 “sì”, 10 voti contrari, un’astensione. Dei 35 Comuni presenti alle operazioni di voto (per un totale di 516 consiglieri comunali rappresentati), i pareri favorevoli sono stati espressi da Cormòns, Doberdò del Lago, Mariano, Medea, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Sagrado, San Canzian, San Floriano, San Pier, Savogna, Staranzano e Villesse per l’Isontino; Aquileia, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Cervignano, Chiopris Viscone, Fiumicello, Gonars, Palmanova, Porpetto, Terzo d’Aquileia e Torviscosa per la Bassa Friulana per un totale di 340 consiglieri comunali rappresentati. Bocciatura da parte di Fogliano Redipuglia e Gorizia per l’Isontino; Carlino, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Palazzolo dello Stella, Precenicco, Ronchis e Visco per la Bassa Friulana, per un totale di 164 consiglieri comunali rappresentati. Aiello ha scelto la strada dell’astensione.
«Semplificando al massimo, è stato un voto politico perché i Comuni di centrodestra hanno votato contro, quelli di centrosinistra a favore», spiega il sindaco di Gorizia Ettore Romoli che ha presieduto la Conferenza dei sindaci nella sala riunioni del San Giovanni di Dio. «Il parere espresso non è vincolante ma non va sottovalutato: di solito, a Gorizia, il “sì” arrivava all’unanimità. Significa che questo Piano non piace a molti», aggiunge Romoli che, l’altra sera, ha criticato molte delle soluzioni adottate nella programmazione aziendale 2016. «Minor insofferenza si è registrata nell’Isontino con i soli “no” di Gorizia e Fogliano, maggiore nella Bassa Friulana con altri 8 voti contrari. Che dire? Siamo stufi delle tante promesse mancate su Pediatria e Medicina d’Urgenza: non si è visto nulla di nuovo se non normali ambulatori che chiudono alle... 18, Poi, sia Gorizia che Monfalcone hanno subìto drastici ridimensionamenti con accorpamenti, come nel caso di Cardiologia: qui si mette a repentaglio l’esistenza stessa dei reparti. Occorre un cambio di passo». Romoli non ha risparmiato critiche al fatto che non c’è traccia di sanità sul territorio e ha annunciato, in margine alla Conferenza, che aderirà al Comitato per l’abolizione della legge Telesca: «una legge - le sue parole - che si sta dimostrando inefficiente. Nel Pal non c’è nessun riferimento a Nefrologia e Dialisi e mi sorprende che i primariati di Psichiatria siano addirittura quattro. L’Isontino è stato martoriato a sufficienza. E poi, mi è sembrato terrificante il riferimento nel Pal all’obiettivo di favorire la permanenza e la gestione dei fine vita a domicilio con incremento del 10% dei decessi on abitazione per persone con più di 65 anni rispetto al 2015. Non volevo credere a ciò che leggevo...». Interessanti gli interventi dei sindaci di Latisana Benigno e di Palmanova Martines. Il primo ha dichiarato che il Punto nascita di Latisana non va chiuso sino a quando non si chiarisce il Piano. «Non possono dire che ci sarà, a compensazione, una struttura di urgenza pediatrica quando non ci sono... pediatri».
Martines, dal canto suo, ha evidenziato la bontà del Piano. «Se paragoniamo il finanziamento previsto dal Pal 2015 (372 milioni) con quello del Pal 2016 (405,5 milioni), difficilmente si riuscirà ad esprimere un parere negativo sulle proposte per l’anno prossimo».
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