L'arcivescovo di Gorizia: "Fermatevi davanti al presepe a riflettere"
Affollata messa di Natale nella notte in cattedrale. L'appello di Redaelli: "Alzate gli occhi al crocifisso. E state in silenzio, contemplando"

GORIZIA. "Vorrei invitarvi tutti in questi giorni a fermarvi davanti al presepe e alzare poi gli occhi al crocifisso. A stare in silenzio, contemplando. Potrà essere così un Natale di misericordia, una misericordia compresa e accolta e, proprio per questo, donata poi da noi agli altri".
Questo uno dei passaggi più significativi dell'omelia pronunciata nella notte di Natale dall'arcivescovo di Gorizia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, durante la solenne concelebrazione eucaristica in cattedrale a Gorizia. "Ho guardato il presepe, ma a un certo punto ho alzato gli occhi sopra il presepe: c’era il crocifisso. Ho intuito che la risposta non dovevo cercarla nel Natale, ma nella Pasqua, ricordando che quel Bambino è nato per dare la vita sulla croce - ha sottolineato l'arcivescovo di Gorizia -. Altro che misericordia a buon mercato… La nostra salvezza è stata «a caro prezzo». Non un prezzo pagato a un Dio severo che vuole essere risarcito per il nostro peccato; ma un prezzo che è il sangue di Cristo pagato alla presunta nostra giustizia. Perché la misericordia non è contro la giustizia, non confonde il male con il bene, quanto piuttosto trasforma il male – il massimo male, l’uccisione del Figlio di Dio innocente – nel massimo bene: l’amore sconfinato di chi non solo va a cercare la pecora perduta, ma muore per lei".
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