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Overdose di Jingle Bells: a Muggia scatta il “sabotaggio”

Danneggiato l’impianto che trasmette musiche natalizie in centro mentre i cittadini hanno fatto una raccolta di palline per l’abete troppo spoglio

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L'albero di Natale a Muggia 

MUGGIA. Natale a ostacoli per l’amministrazione comunale di Nerio Nesladek. Il taglio dei fili di una cassa del sistema di filodiffusione di musica natalizia che, per la prima volta, ha fatto la sua comparsa a Muggia e la raccolta tra i cittadini di palle e palline di Natale per addobbare lo spoglio abete che fa mostra di sé in piazza Marconi, proprio sotto il Municipio, sono due piccole grandi “umiliazioni”.

Jingle Bells, Mariah Carey, Adeste Fideles e un altro centinaio di canzoni natalizie stanno riecheggiando tra piazza Marconi, via Verdi e corso Puccini, dalle 8.30 alle 22. Ogni giorno. È la tanto attesa novità proposta dal Comune. Un modo per rendere più vivo il centro storico rivierasco nel periodo natalizio. L’iniziativa musicale, costata al Municipio più o meno 6mila 500 euro e basata sull’installazione di oltre trenta casse acustiche piazzate nel cuore della cittadina, sembrava essere stata accolta favorevolmente e con parere unanime da commercianti e residenti. Così, però, non è. Amara è stata la sorpresa quando una cassa, collocata vicino a piazza Marconi, improvvisamente, è diventata muta: i cavi che la collegavano al sistema sono stati tranciati di netto.

Un cittadino esasperato dall’overdose di Jingle Bells? L’assessore alla Promozione della Città Stefano Decolle cerca di sdrammatizzare l’accaduto: «All’inizio pensavamo fosse un problema della cassa, poi ci siamo resi conto che i fili non erano più attaccati. Spiace però che si sia arrivati a questo punto». Decolle è subito corso ai ripari. E il volume della filodiffusione è stato ridotto dalle 10 alle 20. Adesso l’amministrazione sta vagliando la possibilità di creare una sorta di “ora del silenzio” durante la pausa pranzo.

«Confido di avere ovviato ad alcune giuste segnalazioni, ma non tagliate i cavi delle casse, quello è danneggiamento - chiede espressamente Decolle -. C’è chi continua a brontolare? Rimando a tutte le considerazioni sul centro “morto”. Adesso tocca a tutti noi sopportare un po’ e apprezzare un altro po’». Sulla stessa lunghezza il vicesindaco Laura Marzi: «Da ex commerciante credo che la filodiffusione sia un piccolo contributo per rendere Muggia più gradevole. A chi ha tagliato i fili dico solamente che ha commesso un danno alla pubblica amministrazione». Vincenzo Rovinelli, patron della Flash, la società che ha vinto il bando per la filodiffusione natalizia, scrive in maniera ironica su Facebook un pensiero a... Babbo Natale: «Caro Babbo Natale, ti prego fai in modo che non ci taglino i cavi delle casse della musica di Natale, temo che all’assessore Stefano Decolle gli venga un coccolone. È sempre stato tranquillo e sereno, ma alla vista dei cavi tagliati gli è preso quasi male. Poi quando ha visto un suo concittadino, forbici alla mano, è quasi svenuto. Caro Babbo Natale, ti prego, fai diventare tutti più buoni».

Non solo musica, però. Qualche muggesano ha storto il naso quando dall’Austria il Comune gemellato di Obervellach ha consegnato pochi giorni fa l’albero di Natale. E l’ha fatto perché l’abete è tutt’altro che imperiale. E, con la sua scarsa prestanza, ha messo in luce l’abbellimento un po’... scarno dell’albero, ornato solo con qualche luce e qualche sporadica palla. Da tali considerazioni è partita l’iniziativa dell’associazione Obiettivo comune per Muggia che ha indetto tra i cittadini una raccolta nella sede di via Dante di palle e palline per decorare l’abete. Ieri mattina il presidente dell’associazione Giuseppe “Pino” Spagnoletto e la portavoce Roberta Vlahov hanno consegnato ufficialmente all’Ufficio protocollo in municipio due borse con una cinquantina di gingilli. Da capire ora, se e quando, verranno appese.

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