Un museo diffuso in Istria a firma Università popolare
Il presidente Somma svela il nuovo progetto che si pone l’obiettivo di far conoscere il territorio da Torre a Verteneglio anche sul piano enogastronomico e ricettivo

Con duemila iscritti e 1300 persone frequentanti i corsi soltanto a Trieste, l’Università popolare si conferma una realtà culturale di primo piano nel panorama cittadino. «Ma la nostra attività si estende su almeno quattro Paesi, scendendo nei Balcani fino al Montenegro, passando per Slovenia, Croazia e Bosnia, e rivolgendosi tanto al mondo delle comunità nazionali in quegli stati quanto alla galassia dell’esodo, in Italia e all’estero». Queste le conclusioni tratte dal presidente Fabrizio Somma nella conferenza di fine anno, svoltasi ieri nella sala Sbisà di via Torrebianca 22.
Un anno, il 2015, che ha visto gli iscritti aumentare del 20% e durante il quale «abbiamo mantenuto tutti gli impegni che ci eravamo assunti nel gennaio scorso», ha commentato Somma. Una conferenza che si è svolta in un clima di particolare tranquillità, visto che nelle settimane scorse il ministero degli Esteri ha decretato il finanziamento triennale delle attività che l’Università conduce in collaborazione con le comunità d’oltreconfine: «Ci è stato garantito un totale di 3 milioni e mezzo di euro, che ci consentono una programmazione di ampio respiro - ha dichiarato Somma -. Un traguardo non scontato di questi tempi, per il quale dobbiamo ringraziare i nostri parlamentari». Ieri è stato presentato anche il libro della storia dell’istituto, ora in fase di ristampa e da gennaio disponibile nelle sedi dell’ente: «Un volume che oltre a raccontare la storia dell’Università racconta anche quella di Trieste». Questo il giudizio sull’attività 2015: «L’ente ha assunto nell’ultimo anno una funzione maggiormente propositiva - ha dichiarato Somma, affiancato dal direttore generale Alessandro Rossit -, sia nell’ideazione e realizzazione di eventi culturali e formativi che nel coinvolgimento della nostra comunità nazionale, attraverso l’Unione italiana e non solo». Ha aggiunto il presidente: «L’aver creato una squadra motivata, capace di integrarsi a livello politico e istituzionale, attraverso il corpo consolare nei diversi paesi, ci ha consentito di raggiungere una nuova credibilità, per quanto riguarda la qualità dei nostri progetti, il successo delle iniziative, la trasparenza nella gestione dei fondi, le ricadute dal punto di vista socio-economico». Somma è passato poi alle prospettive del 2016. In primo piano la realizzazione di un eco-museo, o museo diffuso, che servirà a esaltare le peculiarità dell’Istria attraverso installazioni museali e percorsi culturali sul territorio. «Il progetto godrà di importanti finanziamenti transfrontalieri fra Italia e Croazia - ha detto il presidente - e ha uno scopo socio economico importante: l’obiettivo è far conoscere il territorio da Torre a Verteneglio anche dal punto di vista agroalimentare, enogastronomico, ricettivo». Ideato nel 2015, il progetto sarà presentato con un convegno itinerante al quale parteciperanno i diversi partner: l’Università di Trieste, il Comune di Ravenna, le Comunità italiane coinvolte.
Nel 2016 partirà anche il Master del turismo a Boie, ideato assieme a Maurizio Tremul, presidente della giunta esecutiva Ui. «Lavoreremo poi in favore delle comunità italiane più disagiate che, assieme a quelle di Cattaro in Montenegro e Banja Luka in Bosnia, necessitano di maggiori attenzioni». A conclusione della conferenza Somma ha annunciato una raccolta fondi: «L’iniziativa servirà ad aiutare una nostra concittadina, Aurora, che a soli sette mesi di vita è stata colpita da una malattia rara (Cdkl5). L’Università popolare metterà a disposizione dei suoi associati le sue tante pubblicazioni, chiedendo soltanto un’offerta libera da devolvere alla famiglia per sostenere le cure». Le pubblicazioni saranno disponibili nella sala Sbisà di via Torrebianca fino al 7 gennaio: lì è anche il luogo in cui si potranno versare le offerte.
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