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Trieste, rivolta contro la nuova centralina

I residenti di piazzale Rosmini: «Deturpa il giardino». Cosolini: «Farò un sopralluogo»

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Il cantiere per la sistemazione di una cabina di monitoraggio ambientale a Rosmini (foto Lasorte)  

TRIESTE Il cantiere è spuntato all’improvviso nei giorni scorsi. Nel bel mezzo del giardino. E immediatamente è scattata anche la protesta dei residenti che sono scesi sul piede di guerra. Ci troviamo all’interno di una delle aree verdi più frequentate e amate della città, quella di piazzale Rosmini, dove a sorpresa sono iniziati i lavori per la sistemazione di una cabina di monitoraggio ambientale.

Al momento è stata posizionata la piattaforma in cemento e la struttura esterna in ferro. Ma intanto i residenti sono in rivolta e parlano senza mezzi termini di «un mostro» che va a deturpare uno dei polmoni verdi della città.

«Credevamo si trattasse di interventi per risistemare il giardino che peraltro risente della carenza di manutenzione» afferma Lucio. «E invece scopriamo che viene sottratta una zona verde importante dove giocano molti bambini. E pensare che lì accanto c’era tutto lo spazio necessario per realizzare questa struttura». Per Luciana si tratta di «una scelta assurda, incomprensibile e che non condividiamo».

Secondo Stefano e Marco «per l’ennesima volta l’amministrazione comunale non si comporta come un buon padre di famiglia, dimenticandosi di interpellare e di coinvolgere i cittadini nelle proprie scelte». Fulvia si sofferma sullo «scempio messo in atto in un luogo frequentato da bambini e adulti e che in passato aveva già subìto il saccheggio delle sue splendide rose».

Le lamentele dei residenti sono state raccolte dalle forze politiche di opposizione. «Siamo di fronte a un ulteriore esempio della scarsa attenzione che l’amministrazione comunale riserva ai propri cittadini, non tenendo conto delle loro esigenze per trovare la soluzione migliore» attacca Pierpaolo Roberti, segretario provinciale Lega Nord. «In questo modo ci troviamo una gettata di cemento nel bel mezzo dellìarea verde che andrà a rovinare uno dei giardini più frequentati della città. Tutto questo quando a poca distanza c’era a portata di mano una sistemazione migliore per installare la centralina».

Sulla stessa lunghezza d’onda Giorgio Cecco, coordinatore regionale Fareambiente: «Si tratta di una struttura decisamente impattante che va a rovinare l’area del giardino. Peraltro la centralina non porterà a risultati attendibili in quanto in quella zona la bora soffia con intensità rendendo di fatto inutili i rilevamenti. L’amministrazione vuole portare avanti grandi progetti, ma non riesce a fare bene nemmeno le piccole cose».

Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo Pdl della IV Circoscrizione, Alberto Polacco, che ha parlato di «una scelta scellerata che va a rovinare un’area che fa parte del patrimonio della città dove sono cresciute generazioni di triestini».

La risposta arriva direttamente dal sindaco Roberto Cosolini che rimanda al mittente gli attacchi dell’opposizione. «La scelta di installare la centralina in quell’area deriva da norme precise ed è collegata all’attenzione che l’amministrazione mette in campo perché vi sia la qualità dell’aria migliore possibile in un luogo frequentato soprattutto da bambini e anziani. Comprendo il disagio e lo stupore dei cittadini: domani farò un sopralluogo per valutare se sia possibile individuare una postazione migliore e meno impattante».

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