In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Una mostra su “Isonzo, teatro di guerra”

MEDEA. Si è tenuta a Medea, nella sala polifunzionale del centro residenziale “Villa Santa Maria della Pace”, a cura dell'associazione culturale “Il Cerchio”, l'inaugurazione della mostra dal titolo...

1 minuto di lettura

MEDEA. Si è tenuta a Medea, nella sala polifunzionale del centro residenziale “Villa Santa Maria della Pace”, a cura dell'associazione culturale “Il Cerchio”, l'inaugurazione della mostra dal titolo “Isonzo teatro di guerra - La Grande guerra a Medea”, con opere realizzate per il concorso di cultura “Il mio Isonzo”, promosso dal Club Unesco e rivolto agli studenti delle primarie e secondarie della provincia di Gorizia. A tenere la relazione sul tema è stato il professor Ferruccio Tassin, che ha parlato dei soldati medeensi austro-ungarici, dimenticati, o perché un tempo considerati “nemici” o per ignoranza di una storia che li ha spenti nell’oblio. Per loro, nessuna delegazione nelle centinaia di cimiteri dove sono sepolti (esempio in Galizia). Né lo Stato (Roma è lontana), né la Regione (e sarebbe più vicina, a noi e a loro), né la Provincia (non Gorizia, non Udine). Dei Medeensi più di 100 partono, curiosamente anche chi verrà parroco fu soldato AU, pre Checo Ulian, salvato dalla gavetta, con l’esercito della loro patria, in Galizia e in avventure senza fine (27 i morti su 1200 abitanti.). Dopo la guerra - ha concluso Tassin - trenta famiglie andranno in Francia (180 persone), anche per motivi politici. La serata è stata arricchita dai canti militari proposti del Coro del Gruppo Costumi Bisiachi di Turriaco, presidente. Caterina Chittaro, diretto dalla maestra Caterina Biasiol: il ritmo battente, per accompagnare la marcia, il tono a volte scherzoso, per esorcizzare drammi e malinconie; la guerra sembra perdere un quid di tragedia e scivolare nel nostalgico romanticheggiante. (e .c.)

I commenti dei lettori