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Trieste, la solidarietà alla Burgo spacca i sindacati

Oggi incontro decisivo nella sede di Confindustria a Vicenza per scongiurare le 153 procedure di mobilità

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Presidio dei lavoratori Burgo davanti alla Regione  

TRIESTE Dopo le collaborative intenzioni, adesso parola ai numeri. E ci sarà da discutere. Stamane alle 10, nella sede confindustriale di Vicenza ove è iscritta la Burgo, secondo round del confronto tra il gruppo cartario e le organizzazioni sindacali, per ridisegnare l’assetto produttivo e occupazionale dello stabilimento di Duino dopo il vertice ministeriale dello scorso 26 novembre.

In questa fase la vertenza Burgo, insieme a quelle Revas e Sertubi, è uno dei più spinosi dossier del quadro economico-sociale triestino.

L’incontro dovrebbe vertere sull’avvio e sulla gestione dei contratti di solidarietà, che potrebbero rappresentare l’alternativa ai 153 licenziamenti annunciati dall’azienda a inizio novembre. Burgo non ha ritirato le procedure di mobilità, quindi i tempi, per trovare soluzioni occupazionali meno cruente, sono molto stretti: sarebbe opportuno cercare un’intesa entro la fine dell’anno. Forse oggi stesso.

La solidarietà contrattuale, a fronte di un esubero di quasi il 40% dell’organico attuale tarato su 372 unità, non sarà uno scherzo in termini reddituali e organizzativi, perchè Duino passerà a essere un sito “monolinea”. I sindacati paventano una contrazione non inferiore a un quarto dell’odierno salario.

Un ridimensionamento destinato a durare un paio d’anni, ovvero l’arco temporale ritenuto necessario per la riconversione della “linea 2”, l’impianto che oggi produce il “patinatino” e che dovrebbe passare al “cartoncino”. Tra l’altro è quantomeno probabile che, alla fine del percorso di ristrutturazione, comunque una quarantina di addetti vengano “accompagnati” fuori dall’attività lavorativa, con un riassetto occupazionale attorno alle 320-330 maestranze.

C’è tensione anche tra le principali sigle sindacali, tensione emersa durante l’assemblea tenutasi venerdì scorso. In particolare la Cisl, sindacato di maggioranza nelle rsu (3 rappresentanti contro 2 della Cgil e 1 della Uil), teme che Burgo, profittando dell’eccezionalità venutasi a creare in questo turbolento autunno, colga l’occasione per ridiscutere il costo del lavoro nella sua totalità, ivi compresa l’intesa integrativa.

Alla trasferta vicentina, oltre che gli esponenti sindacali dell’azienda e della categoria, presenzieranno le segreterie nazionali, a dimostrazione della rilevanza sociale non esclusivamente territoriale attribuita alla vertenza.

Gianluca Carrega, leader della Slc Cgil, si attende un accordo complessivo su costi e rilancio del sito duinese. Massimo Albanesi, responsabile regionale cislino, chiede chiarezza su esuberi e costo del lavoro. Se si riprodurrà lo schema del precedente incontro, svoltosi sempre a Vicenza il 2 dicembre scorso, a rappresentare gli interessi della Burgo saranno il direttore delle risorse umane, Franco Montevecchia, insieme al “vice” Paolo Simonato.

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