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Si avvicina il momento in cui sorgerà un monumento in memoria dell’esodo e delle vittime delle foibe anche a Milano, e precisamente in un punto altamente simbolico della più importante città del Nord Italia come piazza Repubblica, già piazza Fiume. Sta infatti procedendo - e ha appena superato un significativo “step” burocratico - la sfida lanciata dal Comitato pro-monumento per gli esuli di Milano composto da dirigenti del Libero Comune di Pola in esilio, del Movimento nazionale Istria, Fiume e Dalmazia, del Libero Comune di Zara in esilio, del Centro mondiale della Cultura giuliano-dalmata, del Libero Comune di Fiume in esilio e dall’Anvgd, l’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia di Milano, nella cui sede è formalmente “domiciliato” il Comitato stesso, promotore appunto della realizzazione e della messa in opera di un monumento “a perenne memoria dell’esodo di 350mila istriani, fiumani, dalmati e agli infoibati”

Comitato che, con il suo presidente Romano Cramer de Albona, esule istriano, esprime in una nota «tutto il suo compiacimento e sentito ringraziamento alla Commissione di esperti, nominata dal Comune di Milano, per aver dato parere favorevole, sia al monumento sia al suo posizionamento in piazza della Repubblica, già piazza Fiume, come da nostra richiesta. Monumento molto sentito e atteso da molti anni da tutta la numerosa comunità, con i loro figli e discendenti, degli esuli giuliano-dalmati di Milano». «Il disegno - aggiunge Cramer - è stato affidato all’esule istriano Piero Tarticchio, il quale ha perso sei familiari, fra cui suo padre, infoibati dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito, mentre la responsabilità dei lavori è stata affidata all’ingegner Rolando Gussoni di Turate. Poichè la Commissione ha dato il suo autorevole parere favorevole alla realizzazione e alla nostra posa del manufatto, che verrà donato al Comune di Milano, auspichiamo che, superate le successive prassi previste per legge, il signor sindaco con la sua amministrazione, in tempi ragionevolmente brevi, dia il parere favorevole definitivo».

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