Brioni da scoprire, nasce il Centro visite
La struttura multimediale del Parco nazionale nell’ex rimessa delle barche: spesi 1,2 milioni di euro

POLA. Da Boothaus costruita nel 1902 a Interactiv visitor centre - cioè moderno Centro visitatori interattivo - dallo spiccato carattere museale: è questa infatti la nuova destinazione d'uso della vecchia rimessa per le barche, l'unico esempio di architettura secessionista sull'isola di Brioni Maggiore.
La trasformazione, che ha richiesto quattro anni, è costata 1,2 milioni di euro erogati dal ministero per la Tutela dell'ambiente e della natura tramite il progetto europeo Natura 2000, dal Fondo croato per l'efficienza energetica, dalla Rete mediterranea delle aree protette e dalle casse del Parco nazionale di Brioni.

Il centro visitatori si compone di otto sale con temi diversi, che vanno dai fondali marini all'arcipelago passando per le personalità che hanno soggiornato sull'isola. Con le tecniche della multimedialità e dell'interazione è possibile dare uno sguardo alla vita sulle Brioni attraverso i secoli, inclusa l'epoca romana di cui esistono resti ben conservati.
Premendo sull'apposito pulsante si possono ammirare le riprese dal cielo di tutte le 14 isole dell'arcipelago; e poi - grazie a varie applicazioni - si hanno a portata di mano flora e fauna del territorio e ci si può anche “immergere” fino al fondale marino: tra i visitatori e il mare c'è solo il vetro. Una sala è adibita a laboratorio didattico per alunni e studenti che hanno a disposizione microscopi e varie attrezzature.

All'inaugurazione del centro sono intervenuti un centinaio di ospiti, erano invitati anche i viceministri della cultura Sanja Saban e del turismo Daglas Koraca. A dare il benvenuto è stato il direttore del Parco nazionale Sandro Dujmovic. Il centro - ha detto - è il tipico esempio di come attraverso la tutela del patrimonio cuturale e naturale si possano avviare nuovi posti di lavoro.
Questa vuole essere una meta degli escursionisti e visitatori - ha aggiunto Dujmovic - e nel contempo un luogo in cui le giovani generazioni potranno fare interessanti ricerche sul passato, preziose per la pianificazione del futuro. Tra l'altro in primavera verranno preparati degli appositi programmi per le scolaresche a livello internazionale.
Tornando alla vecchia rimessa per le barche fatta costruire agli inizi del secolo scorso dal padrone dell'arcipelago, il facoltoso industriale austriaco Paul Kupelwieser, l’edificio faceva parte di una casa d'abitazione realizzata in cemento armato, tecnica all'epoca fortemente innovativa. Il progetto era dell'architetto viennese Eduard Kramer.
Qui per oltre 30 anni visse assieme alla famiglia, il medico dell'isola Otto Lenz. Dopo la Seconda guerra mondiale, nella casa venne trasferita la direzione dell'isola; dal 1986 al 2012 l’edificio restò invece in completo abbandono.
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