Il caveau di cimeli muove i primi passi
REDIPUGLIA. Ancora un importante appuntamento, allestito alla stazione-museo multimediale di Redipuglia. Si tratta di un’inedita esposizione di cimeli storici appartenenti al primo conflitto mondiale,...

REDIPUGLIA. Ancora un importante appuntamento, allestito alla stazione-museo multimediale di Redipuglia. Si tratta di un’inedita esposizione di cimeli storici appartenenti al primo conflitto mondiale, filone che è il leit-motiv della storia e della “mission” dei “Sentieri di pace” della Pro Loco.
Si tratta, in questo caso, del vero punto di partenza per la creazione del già progettato caveau permanente della Grande Guerra, spazio dove saranno custoditi e risulteranno visitabili preziosi reperti personali dei soldati gentilmente concessi a vario titolo dalle famiglie e in particolare dai signori Luigi Bregant e Ennio Erman. La mostra “Il temp della trincea” si propone di presentare uno spaccato di vita giornaliera dei soldati di tutti gli schieramenti bellici impegnati nel primo conflitto mondiale, sia tra le doline del Carso, sia nelle battaglie dell’Isonzo. Più di cinquanta cartelle fotografiche e didascaliche dei movimenti giornalieri delle truppe, gli ordini di servizio, le piccole storie personali e ben 20 teche contenenti preziosi cimeli e reperti di prim’ordine provenienti da collezionisti e tra questi anche una stufa a legna di trincea dove i soldati cercavano per quanto possibile di riscaldarsi.
La mostra sarà visitabile al pubblico tutti i giorni fino al 30 novembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. L’iniziativa, che ricade tra quelle celebrative del primo centenario della Grande Guerra, è realizzata in concerto coi Sentieri di Pace di Redipuglia e il Museo Carsico Paleontologico di Monfalcone, con il sostegno economico dell’Unione Provincie Italiane, la Regione, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la Banca di credito cooperativo di Turriaco ed il Club “Gitamese” turismo sociale della Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Fogliano Redipuglia, della Provincia di Gorizia, della Federazione Speleologica Isontina e del Consorzio Culturale del Monfalconese. La mostra viene riassunta in un catalogo che sarà disponibile direttamente in mostra. (lu.pe.)
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