In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

La terza volta di Bruni in Confartigianato

Riconfermato il presidente uscente. Per la prima volta il “vice” è una donna. Entrano Calcina e Decli

1 minuto di lettura

Terzo mandato per Dario Bruni alla presidenza della Confartigianato triestina. L’altra sera il “collegio” elettorale, composto dai responsabili settoriali, ha riconfermato una unanime fiducia al driver uscente. Conferma anche per il segretario generale Enrico Eva.

Accanto a Bruni nel prossimo quadriennio siederanno nella giunta esecutiva Maura Romanelli, Lino Calcina, Maurizio Decli, Rita Rapotez, Paolo Rovis, Massimo Sanzin, Paolo Sassetti. Una governance con alcune novità: da settant’anni a questa parte, ovvero da quando nacque l’Associazione, è la prima volta che lo scranno vicario si tinge di rosa per accogliere Maura Romanelli. Inoltre è la prima volta per Lino Calcina, imprenditore impegnato nel comparto ambiente, e per Maurizio Decli, attivo nella categoria edile. Conferme per Rita Rapotez, indicazione del mondo dei trasporti e consigliere nel cda Ezit recentemente dimessosi, e per Paolo Rovis, espressione dei grafici e consigliere comunale di Trieste popolare.

Impiantisti, alimentaristi, termoidraulici, nautica, legno e arredo, fabbri, panificatori, lavanderie, moda, fotografi, odontotecnici, carrozzieri: i rappresentanti delle categorie, che afferiscono a Confartigianato, disegnano un ampio spaccato della vita economica e sociale del territorio. D’altronde Confartigianato è la più grande struttura associativa triestina, con quasi 2 mila aziende iscritte, il 10% delle quali ascrivibili al segmento della “piccola industria”. La segreteria generale stima una media di 2,5 addetti per azienda, ragion per cui attorno all’universo confartigianale ruotano circa 5 mila posti di lavoro. In una città diversamente giovane, ragguardevole l’associazionismo dei pensionati che, sotto la presidenza di Giuseppe Spartà, tessera 1300 persone.

Il programma di Bruni, che si accinge così a portare a quota 12 gli anni di presidenza complessiva, si impernia su tre direttrici: la “sburocratizzazione” del rapporto tra piccola impresa e pubblica amministrazione; l’articolazione degli appalti pubblici per consentire una più agevole partecipazione da parte delle realtà artigiane; lo sventilento della bonifica Sin, storia infinita per 353 aziende, 200 delle quali iscritte a Confartigianato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori