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La Ferriera entra a Palazzo. Scontro sull’area a caldo

Botta e risposta tra comitati di cittadini e Siderurgica Triestina in piazza Oberdan. I residenti invocano lo stop. La replica dell’azienda: «Il nuovo aspiratore funziona»

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La Ferriera di Servola 

Era una Commissione non del Parlamento europeo, ma del Consiglio regionale, eppure lingue diverse si sono udite nella sala di piazza Oberdan dove ieri mattina la Quarta commissione presieduta da Vittorino Boem (Pd) ha trattato i riflessi ambientali legati alla Ferriera di Servola dopo la presentazione della petizione del Circolo Miani che chiede la chiusura della cokeria, il fermo dell’altoforno e il mantenimento dell’occupazione impiegando i lavoratori nelle bonifiche. Il Circolo Miani ha fatto presente che di questo caso si parla dal 1998 e ha accusato sindacati e Confindustria di essere stati assenti in tutti questi anni, pronti però oggi ad accusare la passata proprietà come unica responsabile del misfatto. La pericolosa situazione inquinante è stata evidenziata dall'associazione Servola respira che ha accusato le istituzioni di essere tutte latitanti. L’associazione No smog ha espresso la volontà di «difendersi dall'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) che, è scontato, sarà rilasciata allo stabilimento perché continui a restare aperto». E ha mostrato foto dei fumi e delle polveri inquinanti che si registrano tra i rioni di Servola, Chiarbola e Valmaura ma non solo, «con picchi nel corrente anno - ha detto - nonostante le migliorie sbandierate dalla nuova proprietà». E non meno inquinanti sarebbero i rumori. «Sono 41 i milioni che come contribuenti abbiamo speso causa Ferriera - ha fatto presente Fare ambiente - Se le scadenze non saranno rispettate, si chiuda l'area a caldo». «Per il risanamento dello stabilimento - ha rincarato Legambiente - si impegnano soldi pubblici e dunque siamo tutti un po' soci di Siderurgica Triestina. Allora abbiamo il diritto di chiedere che si faccia di più per il nostro ambiente, per la nostra salute».

In un’altra lingua ha parlato Siderurgica Triestina che ha distributo le tabelle con lo stato di avanzamento dei lavori previsti dall’Accordo di programma. «Il nuovo impianto di aspirazione della cokeria - ha detto - è stato installato. La prime prove stanno già fornendo ottimi risultati e sarà possibile verificarne l’efficacia entro l’anno, riservando i successivi 2-3 mesi all’esecuzione di eventuali messe a punto». L’azienda ha anche affermato di avere 30 mesi di tempo a partire dal decreto interministeriale del 2 novembre per completare gli interventi di mesa in sicurezza e di rilancio industriale della Ferriera. Ha ribadito di essere impegnata ad acquisire la centrale Elettra e di prevedere per la prossima primavera l’avvio della produzione del laminatoio a freddo che renderebbe Servola, è stato affermato, «un centro produttivo tra i più avanzati d’Europa con un livello occupazionale di circa 250-300 persone».

Nel corso degli interventi dei consiglieri, Andrea Ussai (M5S) ha invitato a non fermarsi alla fase della realizzazione delle opere, ma di verificare il loro impatto sugli effetti delle emissioni; Roberto Dipiazza (AR) ha auspicato che l'Aia sia un documento serio, con vincoli, che consenta di operare controlli, per superare una volta per tutte la stagione delle promesse mai mantenute; Riccardo Riccardi (FI) si è chiesto se con i dati su sforamenti ed emissioni siamo dentro o fuori le norme e, se fuori, chi risponderà; del valore reale dei dati forniti dalla centralina di San Lorenzo in Selva si è interessato Franco Codega (Pd), mentre Giulio Lauri (Sel) ha voluto essere rassicurato sul fatto che gli interventi agli impianti di aspirazione non pregiudichino quelli di manutenzione ordinaria; Alessandro Colautti (Ncd) ritiene che le istituzioni, a prescindere dalla loro colorazione politica, dovrebbero essere più incisive e chiare nell'attività di comunicazione, altrimenti su argomenti delicati come questo si rischia di cadere nella trappola di facili strumentalizzazioni.

Il direttore dell'Arpa Marchesi ha infine fatto un'analisi dettagliata dell'operato dell'Agenzia, dell'attività di vigilanza, verifica e controllo, evidenziando come non manchi uno scambio informativo con la Procura. A chiudere il dibattito, la governatrice Debora Serracchiani che ha voluto ribadire un concetto: non ci sono buoni o cattivi, non c'è chi difende chi fa industria e chi difende la salute dei cittadini. «Siamo i primi ad affermare - ha concluso - che l'attività potrà proseguire solo in presenza di un insediamento industriale pulito e con un completo risanamento ambientale».

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