Trieste, addio all’ex rettore e giurista de Ferra
Scomparso all’età di 86 anni. Guidò l’ateneo dal 1972 al 1981 e fu anche sovrintendente del teatro Verdi

TRIESTE Trieste ha perso l’altra notte una delle sue figure più prestigiose e importanti nel campo del diritto. È morto Giampaolo de Ferra, rettore dell’Università triestina dal 1972 al 1981, titolare per molti anni della cattedra di Diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza, avvocato affermato e apprezzato, ma soprattutto uomo di principi, discreto, generoso, cordiale. Un gentleman di altri tempi lo avevano definito i tantissimi studenti del locale ateneo che, sotto la sua guida, si formarono in quegli anni.
Nato a Trieste il 30 giugno del 1929, da una famiglia piuttosto facoltosa, che all’epoca era fra le poche a poter fare ogni anno una donazione alla scuola frequentata dal giovanissimo studente, Giampaolo de Ferra dimostrò subito notevoli doti. Pur avendo iniziato le elementari con un anno d’anticipo rispetto alla regola, cosa che in quegli anni era riservata a quei pochi che dimostravano di avere una marcia in più rispetto ai coetanei, il giovane Giampaolo si rivelò molto capace. La sua vocazione apparve ben presto delineata: il diritto era il suo mondo.
Laureatosi a pieni voti, scelse di impegnarsi su due fronti: voleva diventare un bravo professionista come avvocato, ma amava anche il mondo accademico e iniziò perciò in parallelo la carriera per puntare all’insegnamento. Riuscì perfettamente su entrambi i fronti: diventato avvocato, aprì lo studio in via Geppa, rimasto la sua sede per quanto concerne tale attività fino a pochi anni fa e ben presto salì in cattedra, nelle aule di piazzale Europa, per insegnare diritto.
Oltre al diritto commerciale era anche titolare della cattedra di diritto fallimentare, accattivandosi le simpatie dei suoi numerosi studenti per il modo semplice ed efficace con il quale affrontava la materia. Anche in sede d’esame, pur pretendendo la giusta preparazione, si rivelò di una severità che mai sfociava nell’eccessivo puntiglio. La sua personalità gli fece guadagnare anche la stima dei colleghi, al punto da essere eletto Rettore per ben tre mandati consecutivi, succedendo ad Agostino Origone, anch’egli docente della Facoltà di Giurisprudenza.
Per alcuni anni fu membro della Conferenza dei rettori, che riuniva i maggiori esponenti di tutte le Università italiane. La sua versatilità si confermò anche con la passione per la musica classica e la lirica. Volle dedicarsi con impegno anche a quel mondo, svolgendo per anni il ruolo di sovrintendente del Verdi. In età matura divenne pure Cavaliere del Santo Sepolcro e consigliere della Banca d’Italia.
Importante anche il suo impegno nel sociale: per moltissimi anni membro del Rotary club Trieste Centro, ne divenne anche presidente, assumendo successivamente la carica di Governatore del locale Distretto rotaryano. Accanto a lui, per più di mezzo secolo, ci fu la moglie Beatrice Molaro, scomparsa pochi anni fa. Rimasto solo, perché dal matrimonio non erano nati figli, de Ferra negli ultimi anni aveva scelto una vita piuttosto ritirata.
«Era schivo – spiega Christia Chiaruttini, già più volte console di Francia a Trieste che, assieme al marito Aldo Leggeri, collega di de Ferra all’Università, in quanto Preside della Facoltà di Medicina, sono gli amici rimasti vicini a de Ferra fino alla morte – e le ultime tristi vicende familiari, il trasloco dello studio, la malattia che lo aveva colpito, lo avevano reso ancor più debole».
«Con la morte di Giampaolo de Ferra – ha detto ieri il sindaco Roberto Cosolini - scompare un giurista di altissimo livello, una persona di grande cultura, che tanto ha fatto per la nostra città, ricoprendo anche la carica di sovrintendente del teatro Verdi. Personalmente – ha aggiunto - lo ricordo con grande stima e affetto. Era lui il rettore della nostra università quando io ero rappresentante degli studenti e ne ricordo l’ampia disponibilità al dialogo e le notevoli doti umane. Trieste perde una cittadino di sommo profilo».
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