Fedriga contro Cosolini: "Folle la campagna di adozione dei profughi"
Il parlamentare leghista scatenato: "Spendono soldi per gli immigrati, mentre i cittadini italiani sono all'elemosina: a casa sindaco, ministro e governatrice". Anche sui social network pesanti critiche all'iniziativa

TRIESTE Il lancio della campagna "Un profugo a casa", voluta dal Comune di Trieste in collaborazione con la Prefettura e la Caritas, non è passata inosservata. Sui social network si scatenano i commentatori più critici, mentre anche gli utenti più "pacati" sembrano essere - in grande maggioranza - contrari all'idea.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) A Trieste parte il piano “un profugo in famiglia”]]
Inevitabile, poi, l'intervento della Lega Nord. A muoversi è il "capo", Massimiliano Fedriga, triestino capogruppo del Carroccio alla Camera dei deputati (dove sta scontando una doppia sospensione per intemperanze nell'aula di Montecitorio). «Ormai siamo alla follia: a Trieste Angelino Alfano, con la complicità del sindaco Cosolini e della presidente della Regione Serracchiani, ha lanciato la campagna "adotta un richiedente asilo" - esordisce il padano -. In pratica garantiranno 400 euro al mese a chi ospita un clandestino in casa sua».
Fedriga continua: «Come se non bastasse il Consorzio Italiano di Solidarietà, il cui presidente era candidato con Sel, che già prende milioni di euro dalle prefetture, garantirà a questi clandestini il trasporto per portarli ai corsi di lingue, di formazione e ovviamente per fornire tutti i servizi sanitari. Tutto questo mentre i triestini che sono per strada non hanno di che mangiare e sono abbandonati a loro stessi. Adesso è il momento - la scontata conclusione dell'esponente leghista - di mandare a casa a calci nel sedere Renzi, Alfano, Serracchiani e Cosolini».
I commenti dei lettori